
Roberto Baggio, il Divin Codino
Piccole (dipende dai gusti) storie di casa nostra che attraversano gli anni e si piantano nei ‘file’ della memoria per essere estratti quando c’è un po’ di relax. Ecco dunque la disavventura che Roberto Baggio ha dovuto gestire nell’indimenticabile estate del 1994, quando la Nazionale italiana era reduce dal secondo posto ai Mondiali degli Stati Uniti: Pasadena, il rigore fallito da Baggio (che con cinque gol dagli ottavi in avanti aveva pilotato gli azzurri in finale) contro il Brasile, che aveva brindato al successo. Nonostante il secondo posto e la naturale amarezza, l’aureola del ‘Divin Codino’ era più splendente che mai.
Cosa successe per far entrare Baggio, non in punta di piedi, in questa piccola rubrica: il numero 10 azzurro, una volta andato in vacanza, decise che Forte dei Marmi era la località dove avrebbe voluto riposarsi dalle fatiche americane (gli azzurri erano rientrati stremati per il caldo e l’umidità) con la sua famiglia, moglie e tre figlioli. Il “Divin Codino”, come il più semplice delle persone normali, aveva preso in affitto per un mese una villetta in pieno centro del Forte. Ma non appena si sparse la notizia che “Baggio trascorre le vacanze al Forte”, la sua vita e quella dei familiari era diventata impossile. In pratica non poteva uscire, se non attorniato da decine e decine di persone che volevano farsi una foto (non ancora selfie) oppure avere una foto ricordo di quell’iconico momento. Non solo: c’erano anche quei ‘rompi…’ di giornalisti e di operatori tv a caccia di notizie e immagini. Insomma, un assedio in piena regola, con la privacy calpestatata, di un paio di giorni impossibili, di fronte ai quali, Baggio e i suoi familiari presero una decisione drastica: lasciare Forte dei Marmi, bella e… e impossibile da vivere per il troppo affetto dei tifosi, visto che il Divin Codino voleva trascorrere una vacanza come un turista qualunque e non un Dio del pallone. Andò proprio così, con l’addio anticipato e l’impegno di tornare a Forte dei Marmi in un altro momento.
Non era la prima volta che i campioni azzurri – reduci dai campionati mondiali di calcio – trascorrevano le vacanze a Forte dei Marmi: nel 1938, il talentuoso Giovanni Ferrari, assieme ad altri colleghi azzurri con la medaglia d’oro al collo, avevano scelto il bagno Montecristo per un periodo di relax – raccontano le cronache dell’epoca – giocando sulla spiaggia con i ragazzini dell’epoca e organizzando gare-esibizione sul campo di via XX Settembre contro le selezioni calcistiche della zona, con il solo ingenuo piacere di mostrare la loro bravura con il pallone, senza pensare alle gambe e ai futuri impegni di campionato. Un altro mondo. Un altro calcio.