
Maria Grazia Piastri insegnante elementare in pensione dopo 35 anni di servizio. Racconta la sua esperienza e invita i bambini a vivere serenamente il percorso .
La clessidrà è agli ultimi granelli di sabbia: lunedì suonerà la campanella del primo giorno di scuola nelle scuole primarie viareggine per l’anno scolastico 2025/2026. Un giorno speciale per i più piccoli che iniziano il percorso scolastico. Un giorno che occupa un posto speciale nel cuore di ciascuno di noi e che ogni volta che si ricorda mette in moto quelle emozioni legate ad una figura, la maestra, nella scuola di oggi le maestre, che sono state protagoniste anche di storie indimenticabili come "La maestrina dalla penna rossa", inserita nel romanzo " Cuore" di Edmondo De Amicis.
Maria Grazia Piastri, viareggina, in pensione dal 2018, maestra elementare per oltre 35 anni, ha scelto di condividere l’album dei ricordi e la sua esperienza nelle scuole primarie del territorio viareggino e per molti anni alla scuola Marsili di Viareggio con la Nazione.
Maria Grazia Piastri si è diplomata dalle suore Mantellate a Viareggio e dopo l’anno integrativo si è laureata in lettere all’università di Pisa, ma pur potendo insegnare alle superiori ha preferito insegnare alle elementari.
Una scelta coraggiosa, perché?
"Avevo sei anni quando ho deciso che avrei fatto la maestra. E così è stato per tutta la vita. E’stata una esperienza meravigliosa, insegnare ai bambini è una sfida perché quando entrano in aula non sanno leggere e non sanno scrivere: ho sempre amato le sfide e penso che sia più difficile insegnare ai bambini che insegnare Foscolo e Leopardi alle scuole superiori. I bambini sono personalità in fieri hanno le ali e il compito della maestraè far spiccare il volo"
Cosa ricorda del primo giorno di scuola come maestra?
"Mi ricordo un’emozione fortissima in una scuola elementare di Torre del Lago dove sostituivo un’insegnante"
Oltre 35 anni nella scuola ricordi ed episodi speciali?
"I ricordi sono tanti anche oggi per strada mi riconoscono i miei alunni che sono uomini e donne e ogni volta che mi dicono. è successo recentemente in un ristorante, "Lei è la mia maestra", il cuore batte forte e sono fiera di aver insegnato a generazioni di viareggini"
Quanto è cambiata la scuola in questi anni?
"La scuola è cambiata tanto ai miei tempi la maestra doveva essere autorevole e dolce allo stesso tempo perché si confrontava con un bambino con il quale doveva creare un contatto, quella alchimia che permetteva di apprendere, oggi invece quel contatto con i bambini e con le famiglie si è smarrito: si guarda con maggiore attenzione alle competenze rispetto alle persone".
E’cambiato anche il rapporto con i genitori?
"Sì. In passato le famiglie riconoscevamo il ruolo della maestra come una figura di riferimento e nasceva un dialogo, un confronto, oggi non è più così. Conservo ancora la lettera di una mamma di un alunno di una quinta elementare che mi ha scritto per ringraziarmi del mio comportamento e del mio insegnamento. "Ci siamo fidati di lei, grazie", ha scritto con riconoscenza per quei cinque anni di scuola"
Nel 2018 è andata in pensione ?
"Ho lasciato la scuola in quell’anno, avevo una seconda elementare. Alla fine dell’anno ho salutato i miei bambini con una festa alla Biblioteca Comunale e ho donato loro un portachiavi con un canino: all’inizio dell’anno scolastico un mamma mi ha inviato il video e una fotografica nella quale si vedeva che i bambini portavano a scuola quel portachiavi"
Cosa vuol dire ai bambini che iniziano l’anno scolastico?
"Di credere in loro stessi, di non lasciarsi mai scoraggiare dalle sconfitte e di non vivere la scuola, il percorso scolastico come un gara. La scuola non una competizione, ma è una collaborazione tra studenti, docenti e famiglie. E di non aver paura di essere giudicati"
Una sita trascorsa a scuola se tornasse indietro farebbe la stessa scelta’
"Non ho alcun dubbio, non avrei potuto fare altro che insegnare. Ero in seconda elementare quando ho deciso di diventare una maestra. Ho avuto una supplente che mi ha fatto innamorare di questo lavoro. E ho cercato di essere come lei".
Maria Nudi