"Erano distesi sul greto del fiume, come se prendessero il sole" i quattordici uomini uccisi e abbandonati cadaveri dai nazisti il 12 agosto 1944, sul greto del torrente Baccatoio al Molino Rosso di Valdicastello, ricordati nelle parole del professor Francesco Morabito che ha restituito l’immagine tramandatagli dalla madre. Davanti alle lapidi marmoree che segnano il luogo della strage, quei nomi sono tornati a vivere, scanditi uno a uno dalla voce di Alduina Ada Bottari, nipote di Amerigo, una delle vittime: "Non ero ancora nata – ha raccontato, in rappresentanza del Circolo Culturale “Genny Marsili” – ma quei giorni li ho sempre vissuti nei ricordi di mia mamma e dei miei nonni".
"La memoria è un dovere civile – ha sottolineato il vicesindaco Francesca Bresciani – e le guerre che ancora oggi insanguinano il mondo dimostrano che non abbiamo imparato abbastanza. Quella di oggi è una cerimonia dal valore simbolico forte ed è anche la prima commemorazione delle stragi nazifasciste che colpirono il nostro territorio nel 1944: ricordiamo i nomi e le vite spezzate di questi uomini e, a nome dell’amministrazione, rinnoviamo il nostro impegno a custodire queste storie con la cura che meritano e a mantenerne vivo il ricordo, soprattutto tra i giovani".
Le cerimonie organizzate sul territorio proseguiranno oggi col ricordo dell’eccidio di Seballa: alle 18,30 la celebrazione religiosa a Capezzano Monte, nella piazzetta della Misericordia, seguita dagli onori ufficiali alla lapide di via Case Gallè e al cippo nella selva sottostante la strada. Martedì 19 alle 7,30, infine, saranno ricordati i martiri di San Terenzo Bardine con la benedizione al sacrario che, all’interno del cimitero di Pietrasanta, accoglie le vittime dell’eccidio.