
Alla Versiliana stasera in scena il monologo del comico toscano: "In tempi come questi ridere è fisiologico"
Confessa di sentirsi come un novello Charlot incastrato negli ingranaggi di una catena di montaggio. Travolto da tutto ciò che viene prodotto in questi "Tempi moderni", dai complotti alle bufale. Non a caso è questo il titolo del monologo in agenda stasera alle 21,30 al Festival della Versiliana. Sul palco ci sarà l’attore toscano Paolo Hendel (nella foto) che trent’anni fa aveva anticipato tutti con il personaggio di Carcarlo Pravettoni, politico esperto in progetti strampalati. Per stasera Hendel ha in serbo massicce dosi di satira: il pubblico è avvisato.
Cosa direbbe Pravettoni di questi tempi moderni?
"L’ho chiuso a chiave in cantina per sicurezza, ma ogni tanto lo tiro fuori e ci gioco nei miei spettacoli. È molto deluso e amareggiato: con questo governo era sicuro che lo avrebbero fatto ministro. Invece non l’hanno preso in considerazione, e questo lo ha ferito. È stato un guru, ma non sa cosa significa perché in casa non ha vocabolari".
Passiamo allo show: l’incipit?
"Ho immaginato il Padre eterno che dice a suo figlio: ’Oh Gesù, bisogna che torni sulla Terra, le cose non vanno per niente bene’. Ma Gesù gli risponde: ’Oh babbo, non mi vorrai davvero rimandare in Palestina? Se capito nelle mani di Netanyahu altro che Via Crucis’".
Viviamo un’epoca così negativa?
"Purtroppo va di moda l’indignazione intesa come sterile sfogo da social, dove tutti puntano il dito contro tutti. Gente che passa le giornate a scrivere offese e minacce alimentati da tanta ignoranza, basta leggere le schifezze scritte contro Liliana Segre. Internet è diventato il regno delle bufale. Faccio due esempi: i terrapiattisti, talmente convinti che se osi contraddirli ti rispondono che sei pagato dalla lobby dei mappamondi, e i complottisti secondo i quali il riscaldamento globale è un’invenzione dei poteri forti per attuare un diabolico piano segreto che farebbe capo al Papa, a Soros e a Bill Gates: ci manca solo l’orso Yoghi e siamo a posto".
Eppure nello spettacolo farà prevalere l’ironia.
"La gente si chiede cosa ci sia da ridere oggigiorno. In realtà è in momenti come questi, tutt’altro che allegri, che nasce un bisogno fisiologico di ridere delle tante cose che non vanno bene, che fanno paura, che ci fanno arrabbiare o non capiamo. Ridere è come prendere una boccata d’aria che fa bene alla salute. Le cose brutte restano tali, ma la notte si dorme più leggeri e ci si sente meno soli".
Neanche lei sarà solo.
"Esatto, sul palco avrò al mio fianco due straordinari musicisti come Michele Staino al contrabbasso, oltre ad essere figlio del mitico Sergio, e Renato Cantini alla tromba. Sarà un gioco di ironia e musica tra di noi e tra noi tre e il pubblico".
Daniele Masseglia