
Il funerale di Sergio Benedetti (foto Umicini)
Viareggio, 3 aprile 2022 - Un applauso all’uscita del feretro dalla chiesa ha accompagnato Sergio per il suo ultimo viaggio. C’era tanta gente ieri nella basilica di Sant’Antonio ad omaggiare il barista deceduto a 46 anni. E la sua morte improvvisa resta ancora oggi un mistero che solo le approfondite analisi autoptiche potranno chiarire nelle prossime settimane. Gli si è fermato il cuore, questo è certo. Ma perché? Perché è accaduto a un giovane di 46 anni in piena forma e in salute? Esiste una correlazione con la terza dose di vaccino che aveva fatto appena il giorno precedente alla crisi cardiaca? Dubbi e perplessità che continuano ad accompagnare familiari e amici.

Sergio Benedetti era il titolare del bar Grecale in Passeggiata e discendente della famiglia che da 75 anni gestisce la pizzeria Athos (dietro al forno oggi c’è il fratello Guglielmo al posto di babbo Romano che se n’è andato nel 2008). E proprio da Athos aveva iniziato a lavorare tanti anni fa, prima di intraprendere la strada da solo gestendo in proprio un’attività tutta sua in Passeggiata. Era amato e benvoluto, spiritoso, capace di sorridere di fronte a tutto. Appassionato di calcio, tifoso del Viareggio e del Milan. Era un ragazzone sano e la sua stazza era grande come il suo cuore: aveva infatti donato i soldi per costruire la statua di Ettore, il Gatto dei pescatori, sul Molo.
Ieri nella chiesa di Sant’Antonio si sono ritrovati tutti gli amici e le persone che lo avevano conosciuto. E che non si sono fatti una ragione di quello che è successo. Come si ricorderà, Sergio aveva detto ai suoi familiari che non si sentiva troppo bene e per questo era andato a letto, pensando a un effetto del vaccino. E invece la mamma rientrando a casa dopo la spesa lo ha trovato sul letto, esanime, senza più quella luce negli occhi che lo aveva caratterizzato per tutta la vita.