Lido di Camaiore (Lucca), 19 settembre 2024 – Lucrezia si è specchiata con piglio vanitoso. Ed era ancora più bella. Perchè quel nuovo taglio a caschetto ha regalato un sorriso ad una delle tante donne costrette dalle lunghe terapie a indossare la parrucca. Lucrezia Santini, 20 anni, studentessa di Giurisprudenza a Pisa, ha donato i suoi lunghi capelli all’associazione “Una stanza per un sorriso” di Altamura in provincia di Bari che sostiene i pazienti oncologici, compiendo un gesto altissimo per la sua giovane età, proprio ricordando quanto sua mamma aveva sofferto qualche anno fa, prima di uscire dal tunnel della malattia. e così ha aspettato pazientemente per mesi che quei suoi capelli castani si allungassero sempre di più.
“Purtroppo quando mamma si è ammalata si è trovata nella necessità di dover cercare una parrucca – racconta Lucrezia – e così mi sono ripromessa di donare i capelli, non appena la lunghezza lo avesse permesso. Nel frattempo li ho solo spuntati periodicamente e da aprile non li ho più tagliati. Intanto mi sono informata su internet su quali fossero le associazioni interessate a questi progetti e quali fossero le caratteristiche da avere. Ho guardato video, tutorial e ho letto di tutto sull’argomento, anche le testimonianze di chi l’aveva fatto. Poi sono andata al salone ’Ricci e capricci’ di Lido di Camaiore e mi hanno indicato loro l’associazione con cui collaborano e hanno pensato a tutto. Non credevo neppure di essere pronta, perché i capelli arrivavano a metà schiena ma non erano esageratamente lunghi. I parrucchieri mi hanno diviso la chioma in quattro trecce, le hanno lavate, e poi hanno tagliato per 27 centimetri, confezionandole e imbustandole per spedirle. Non solo ho trascorso un’oretta di relax ma l’intero servizio è stato tutto gratuito: ecco perché è importante che le persone facciano questo gesto perché taglio e piega in questi casi non hanno un costo e si possono donare anche capelli trattati e colorati, purché lunghi almeno 25 centimetri”.
Fiera del suo nuovo look, Lucrezia del resto ha da sempre avuto un forte e maturo slancio solidaristico: è donatrice di sangue e plasma, un mese fa si è iscritta nell’elenco dei donatori di midollo e quando è lontana dai libri universitari si fionda a coprire i turni come volontaria alla Misericordia di Lido e alla Croce Verde a Viareggio. “Non ho fatto niente di speciale – rimarca con i suoi grandi occhi chiari – e non escludo di regalare ancora in futuro i capelli quando ci saranno le condizioni. Purtroppo so bene quanto trovarsi calve sbatta in faccia la malattia a chi invece ha bisogno di energia per lottare. La parrucca non è solo estetica per i pazienti oncologici ma è una strategia di sicurezza per vincere la comprensibile fragilità della persona che subisce le scioccanti conseguenze della chemioterapia, togliendo etichette e garantendo una quotidianità senza sguardi pieni di pietismo. Io ho 20 anni e i miei capelli ricresceranno senza problemi; intanto ho fatto un’esperienza nuova e senza alcun particolare sacrificio. Anzi, devo ammetterlo: questo taglio mi piace proprio tanto”.