"Mi hanno rubato nell’auto ed ero a soli 200 metri di distanza. Assurdo che non ci fossero telecamere pubbliche a garantire sicurezza". Il maresciallo della Marina Militare racconta per filo e per segno il maxi furto messo in atto venerdì sera, e la disperazione per l’ingenuità di aver lasciato i due trolley di Louis Vuitton, di proprietà della compagna, all’interno del bagagliaio della Bmw parcheggiata in piazza Kurz. Un colpo da circa 50mila euro. "Insieme alla mia fidanzata – spiega – abbiamo deciso di fermarci a cena a Forte dei Marmi visto che poi lei sarebbe ripartita dall’areoporto di Pisa. Si occupa del mondo della moda lusso per cui in valigia aveva effetti personali, gioielli, abiti e accessori molto costosi, come tre pochette di Chanel, tanto per fare un esempio. Poco prima delle 20 ho lasciato l’auto non lontano dal lungomare facendo l’errore di aprire il cofano. Solo dopo ho ricollegato che nelle vicinanze c’era un uomo di colore che ha subito buttato lo sguardo dentro. Poi la mia ragazza ne ha approfittato per fare shopping e così abbiamo riaperto il cofano una seconda volta per metterci le buste degli acquisti. E quella stessa persona era ancora nei paraggi a seguire le nostre mosse. A quel punto siamo andati a cena in un locale dalla parte opposta del viale a mare".
La coppia si è intrattenuta un paio di ore, con l’auto a una distanza di circa 200 metri, "e quindi sempre sott’occhio". "Invece quando siamo tornati – continua a raccontare il militare – mi sono accorto che gli schienali erano piegati in avanti ed il vetro del lunotto era spaccato. Evidentemente qualcuno aveva aperto la porta bloccando l’antifurto e sfilando le valigie della mia compagna dall’interno. Ho chiamato la polizia che è intervenuta per i rilievi del caso. Sicuramente sono stato molto ingenuo a lasciare oggetti di valore in macchina ma sul fronte della sicurezza a Forte dei Marmi c’è evidentemente molto da migliorare. Avevo parcheggiato in centro, in una zona transitata e non certo in un luogo nascosto e poco trafficato. Sono rimasto basito quando mi è stato detto che lì non c’erano telecamere ad assicurare un controllo della zona per la tutela delle persone"
Francesca Navari