MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Carnevale, "A questa giuria manca il confronto. E anche il punto di vista viareggino"

L’architetto e pittore Angelo Dionigi Fornaciari: "Così si perde un importante momento di dibattito artistico"

Le maschere dei Carnevali celebrate dai fratelli Breschi sul carro "Applausi"

Viareggio, 12 ottobre 2021 - Nove , dieci, forse undici... Non ricorda quante volte, ma l’architetto e pittore Angelo Dionigi Fornaciari ha memoria di ogni singola esperienza da giurato del Carnevale. Ricorda i confronti, gli scontri, le discussioni che andavano avanti per giorni, corso dopo corso. "E non era detto che alla fine il verdetto fosse condiviso da tutti i giurati, o che fosse immune dalle polemiche. Ma – dice – era sorretto da un pensiero complesso: fatto, smontato e rimontato. Credo che questo modo condiviso di ’giudicare’ le opere abbia aiutato sia la manifestazione che i carristi. Perché il giudizio poteva generare un dibattito artistico, e il confronto è sempre una bella occasione".  

Occasione persa, ormai. Oggi i giurati del Carnevale, sempre diversi per ogni corso, sono chiamati a stilare una classifica senza confronto né motivazioni. Lei cosa ne pensa? "Penso che così facendo si stia perdendo uno stimolante momento culturale. Il giurato arriva, lascia il voto su un foglio. Poi saluta e arrivederci. Avanti i prossimi. Al momento della lettura dei verdetti scoppiano le contestazioni, perché questo è successo e succederà sempre, ma manca un punto di vista. Forse il più importante. Quello che aiuta a capire il perché di una scelta. Quindi, secondo me, in questo metodo manca qualcosa". Come dovrebbe essere organizzata, secondo lei, la giuria del Carnevale? "Come lavorano le giurie di prestigiosi premi culturali. C’è un presidente e una commissione, c’è una discussione alla fine si arriva ad una sintesi. Che sia una classifica personale, che abbraccia diverse prospettive, o una decisione condivisa". E’ giusto secondo lei mantenere riservato il voto dei giurati? "No, penso che sia una soluzione pilatesca ». La presidente della Fondazione Marialina Marcucci non ha dubbi: meglio una giuria completamente extra viareggina. E per lei? "Credo che sia fondamentale una giuria di professionisti. E credo che i viareggini abbiano dimostrato di saper giudicare le opere del Carnevale con libertà e onestà, e sulla propria classifica hanno sempre messo la firma e la faccia. Quindi credo che sia giusto inserire nella giura persone che conoscono la cultura, la storia, e il sentimento della manifestazione. Quindi sì, anche i viareggini".