
Alessio Pellegrini era cresciuto al Pollino per poi trasferirsi a Capezzano Pianore
Pietrasanta, 28 luglio 2023 – Scioccate, increduli, con un macigno nello stomaco che pesa e fa tanto male. La tragica morte di Alessio Pellegrini ha lasciato senza fiato non una, ma tre comunità.
La zona del Pollino-Traversagna, dove l’imprenditore edile era nato e cresciuto, frequentando le scuole elementari del quartiere. Quella di Capezzano Pianore in cui la famiglia aveva deciso una trentina d’anni fa di trasferirsi per motivi lavorativi.
Ma anche quella di Sant’Anna di Stazzema, di cui era originario il padre di Alessio e in cui avevano anche una casa. E poi i colleghi, i dipendenti e le decine di aziende per cui il 46enne aveva più volte prestato servizio con grande professionalità.
Impossibile contare quanti conoscessero Alessio e quanti ora lo stanno piangendo senza darsi pace. Mezza Versilia, come minimo. E anche una buona fetta di Montignoso visto il legame e la collaborazione che da anni aveva con la “Campolonghi“, colosso della lavorazione del marmo e delle pietre naturali al pari della “Savema“, teatro del tragico incidente di ieri mattina.
Alessio era da sempre in quel settore, fin da quando decise di lavorare insieme al padre Pietro, che aveva avviato la ditta “Pellegrini“ in via Paesetto a Capezzano Pianore, a due passi dalla Sarzanese. Poi, una volta giunto il momento della meritata pensione, Pietro gli aveva lasciato le redini dell’azienda, che ha continuato ad operare a conduzione familiare, oltre all’impiego di alcuni dipendenti.
"Alessio era uno di noi – dice Daniele Bazzichi, della rsu di ’Campolonghi’ oltre che suo amico di lunga data – e a nome di tutti gli operai ci stringiamo intorno ai suoi familiari. Siamo sconvolti: era un ragazzo tranquillo, bonaccione, un gran lavoratore. Come il padre sapeva fare tutto, dai lavori da carpentiere a quelli di rifinitore e molto altro ancora. Qua da noi ne ha eseguiti davvero tanti, dai basamenti per i macchinari fino alle manutenzioni. Era il nostro uomo di fiducia, attento e preciso, meticoloso e prudente, anche perché in quegli ambienti non ci entri se non hai i requisiti. Ci mancherà tanto".
Un vuoto incolmabile anche per la comunità del Pollino-Traversagna. Alessio, che era nato il 10 gennaio 1977 e non era sposato, aveva vissuto in via Marchetti, vicino alla chiesina, per poi trasferirsi con la famiglia a Capezzano Pianore. In tanti si stanno stringendo in queste ore al padre Pietro, alla mamma Giuseppina Maremmani e alla sorella Serena, che ha 43 anni.
Daniele Masseglia