MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Accessi impropri al Ps: "Il primario Pepe ha ragione. Serve un filtro sul territorio"

La presidente della Croce Verde Carla Vivoli propone alla Asl l’apertura di un tavolo "Il flusso di richieste va ben oltre l’emergenza. Lo vediamo anche col 118".

Il primario del Pronto soccorso Giuseppe Pepe col sindaco Murzi

Il primario del Pronto soccorso Giuseppe Pepe col sindaco Murzi

Quello degli accessi impropri al Pronto Soccorso, ovvero di utenti che si rivolgono al reparto di emergenza pur senza una reale urgenza, o per criticità di tipo sociale, è una questione che il primario Giuseppe Pepe, affronta e segnala ormai da anni. E che puntualmente esplode d’estate, con la stagione turistica, quando la pressione sul “Versilia“ si fa eccezionale. Una criticità confermata anche dall’Asl Toscana Nord Ovest, e "comune a tutte le strutture ospedaliere d’Italia – ha spiegato in questi giorni l’azienda sanitaria –. Sulla quale si sta lavorando, appunto, a livello nazionale, regionale e locale".

Sul territorio, la presidente della Croce Verde di Viareggio Carla Vivoli propone alla direzione sanitaria l’apertura di un tavolo "Intorno al quale – spiega – riunire tutte le associazioni di volontariato impegnate nei servizi sanitari, che possono dare un contributo in termini di idee e di supporto per rinforzare il sistema di assistenza territoriale". "Il primario Pepe, a cui esprimo tutta la mia vicinanza per il lavoro che sta facendo insieme al personale, ha perfettamente ragione – afferma Vivoli – . Il flusso dell’utenza che si rivolge al Pronto Soccorso, va ben oltre l’emergenza. E questo lo tocchiamo con mano anche noi, ogni giorno, nelle attività del 118".

Ci sono notti "In cui la squadra di turno con l’ambulanza – racconta la presidente della Croce Verde – si trova ad uscire anche nove, dieci volte. Questo vuol dire non fermarsi mai, continuare a rispondere a chiamate che, spesso, non rappresentano nemmeno una reale emergenza". L’incremento esponenziale delle uscite ha spinto la Croce Verde a chiamare al lavoro notturno anche un dipendente dell’associazione, che la notte si affianca alle squadre di volontari che a turno coprono il servizio; "Per permettere anche ai volontari, che l’indomani devono andare ognuno al suo lavoro, di riposare almeno un paio d’ore". La sensazione è che "attivare l’ambulanza, per accedere al Pronto Soccorso, venga percepita erroneamente dai cittadini come la forma più rapida per avere accesso alle cure. Ma in questo modo il sistema non può reggere".

Per questo, secondo Vivoli, "Sarebbe opportuno pensare di inserire medici o personale infermieristico a bordo delle ambulanze, magari a turno nelle associazioni del territorio, affinché i pazienti che non hanno necessità di essere trasportati in Pronto Soccorso possano essere trattati a casa. I volontari non possono assumersi responsabilità, ed inevitabilmente l’ambulanza finisce per accompagnare tutti al Pronto Soccorso". Già da tempo la Croce Verde ha poi proposto alla Asl di potenziare il punto infermieristico già attivo nel presidio di via Garibaldi nei giorni feriali, "Trasformandolo in un punto di primo soccorso, dunque con un medico, attivo anche il sabato e la domenica, in particolare d’estate. Così da trattare i casi non urgenti, e fungere dal filtro per il Pronto Soccorso

Mdc