CRISTINA CRISCI
Cronaca

Una nuova risonanza con il Lascito: "Non è lo scopo della donazione"

I Socialisti contro la scelta dell’Usl di acquistare il macchinario con i fondi Mariani destinati ai più bisognosi

La nuova risonanza magnetica entrerà in funzione entro metà. ottobre

La nuova risonanza magnetica entrerà in funzione entro metà. ottobre

"Usare il Lascito Mariani per l’acquisto della nuova risonanza? Non riduciamo un’opportunità di giustizia sociale a un macchinario". I Socialisti criticano la scelta della Usl di investire parte dei soldi del Lascito delle sorelle Mariani per l’acquisto del macchinario della risonanza magnetica, ricordando la reale destinazione del Lascito stesso, “bisogno di cure“.

"E’ bene ricordare che operazioni di questo tipo rientrano nella programmazione sanitaria ordinaria e dovrebbero essere finanziati con fondi regionali o nazionali – sottolineano i Socialisti – . Lo straordinario Lascito è trattato qui come un semplice capitolo di spesa". Il riferimento è al 16 settembre prossimo quando arriverà all’ospedale di Città di Castello la nuova risonanza magnetica 1,5 Tesla, (con pacchetto software cardiologico e cerebrale avanzato), destinata a sostituire quella vecchia, ferma dal 2019. La nuova apparecchiatura -che sarà operativa entro la metà di ottobre- rappresenta un investimento di circa un milione di euro, finanziato appunto con il Lascito Mariani, così ha comunicato la Usl nei giorni scorsi.

Ma la scelta di spendere i fondi in questo modo non piace a tutti. "Il Lascito (inizialmente del valore stimato in 3 milioni e 700 mila euro in titoli e contanti, ndr) costituisce un patrimonio di straordinario valore morale e civile per la nostra comunità, è il nobile gesto di chi ha scelto di destinare i propri beni ai più bisognosi, per ‘alleviare sofferenze e bisogno di cure’ non con una formula generica, ma con una precisa indicazione di giustizia sociale e di vicinanza alle persone", ricorda Tommaso Massimilla segretario Psi di Città di Castello. "Le risorse straordinarie del Lascito, invece, dovrebbero essere impiegate in ciò che difficilmente trova copertura nei bilanci pubblici: la vicinanza al paziente, l’assistenza domiciliare, la presa in carico delle persone croniche e fragili, i servizi che riducono le disuguaglianze nell’accesso alla salute".

Per i Socialisti dunque "il rischio concreto è di ridurre un gesto di amore verso la comunità a un semplice atto di manutenzione tecnologica" che non rispetterebbe i reali obiettivi del Lascito Mariani. Massimilla chiede alla Regione e all’Usl in futuro di "orientare l’impiego del Lascito soprattutto verso la medicina territoriale e i servizi di prossimità".