
Federalberghi e Confcommercio: "Innegabile l’effetto moltiplicatore della manifestazione. Boccata d’ossigeno per tutto il comparto".
Si accendono le luci dei palchi di Umbria Jazz, e oltre che di note la città si riempie di turisti. Del resto la nostra Regione è tradizionalmente legata ad alcuni grandi eventi che nel corso degli anni ne hanno caratterizzato e consolidato l’immagine nel mondo e la manifestazione partita in questi giorni è certamente tra questi la più importante e conosciuta al grande pubblico internazionale. Proprio il pubblico e l’immagine internazionale del Festival hanno contribuito in questi anni post pandemia a recuperare quella importante fetta di mercato che ancora manca per tornare ad una dimensione dei flussi turistici come quella del 2019.
"Federalberghi Umbria, insieme a Confcommercio, – dice il numero uno degli albergatori Simone Fittuccia – è da tempo al fianco di Umbria Jazz proprio perché la ritiene uno dei principali volani di sviluppo dell’economia e dell’immagine della città di Perugia e della stessa Regione, come ampliamente dimostrato dagli studi e dalle indagini condotte dalla Facoltà di Economia dell’Università degli studi ai quali abbiamo dato anche il nostro supporto operativo. Quest’anno però - avverte Fittuccia - l’hinterland in termini di presenze è leggermente indietro rispetto a Perugia. Forse perché il cartellone pop dell’evento, pur rimanendo la parte jazz di grande prestigio, è meno impattante rispetto a quello delle edizioni precedenti e l’assenza di super star di fama ha limato gli arrivi. In centro, comunque, stiamo già registrando il sold-out: un segnale importante per la categoria che negli ultimi due mesi, con il calo fisiologico dell’incoming, era un po’ in sofferenza".
Soddisfatto anche il collega di Confcommercio Perugia Michele Biselli, che nel tracciare un primissimo bilancio sull’indotto spiega: "Il clima in città è quello delle grandi occasioni. Confcommercio, tra l’altro, ha lanciato diverse iniziative che si sposano con il jazz. I nostri associati riferiscono che si registrano prenotazioni che fanno prevedere tassi di occupazione delle camere molto soddisfacenti. Trend che dunque si rifletterà con effetti a cascata anche sulle casse dei locali e dei negozi. Un ulteriore elemento da sottolineare è rappresentato dalle previsioni di significative presenze di turisti stranieri, segnale positivo per l’evento in sé e più in generale per tutto il turismo della nostra regione, un target strategicamente importante sul quale puntare da qui ai prossimi anni proprio attraverso grandi eventi come Umbria Jazz".
Silvia Angelici