MICHELE NUCCI
Cronaca

Umbria, le prove Invalsi. Gli studenti delle primarie sono sopra la media

Nella nostra regione buona preparazione in italiano, inglese e matematica. Addirittura abbiamo il punteggio più alto d’Italia in seconda elementare.

L’Umbria si conferma tra le regioni con i risultati più alti nelle prove di Italiano e Matematica

L’Umbria si conferma tra le regioni con i risultati più alti nelle prove di Italiano e Matematica

L’Umbria si conferma tra le regioni con i risultati più alti nelle prove di Italiano e Matematica, sia nella scuola primaria che nella secondaria di primo grado. E’ quanto emerge dalle prove Invalsi che sono state effettuate durante l’anno scolastico nella nostra regione. Il Cuore Verde sembra essere messo un po’ meglio rispetto ad altre regioni, soprattutto in alcune scuole. Ad esempio nella primaria gli studenti umbri ottengono punteggi superiori alla media nazionale sia in Italiano che in Matematica. In seconda elementare, il punteggio medio in Italiano è addirittura tra i più alti d’Italia, e anche in Matematica l’Umbria si distingue insieme a Marche, Abruzzo, Molise e Basilicata. Nelle classi quinte della primaria la percentuale di studenti umbri che raggiunge almeno il livello base in Italiano e Matematica è anche qui superiore alla media nazionale. In Inglese, la quota di studenti che raggiunge i livelli previsti è anch’essa sopra la media italiana.

Quest’anno le prove hanno coinvolto circa 11.500 scuole per un totale di oltre 960.000 alunne e alunni della scuola primaria (classe II e classe V), circa 550.000 allieve e allievi della scuola secondaria di primo grado (classe III) e piu’ di un milione di studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado. Nell’ultimo anno delle superiori solo in Italiano e Inglese-lettura la quota di allievi in linea con i livelli attesi si attesta oltre il 50%. Più grave è la situazione in Matematica: nel Lazio, Campania, Calabria e Sicilia circa il 60% non raggiunge il livello di accettabilità. In Sardegna questa percentuale si alza al 70%. Le rilevazioni Invalsi 2025 hanno potuto confermare un dato recentemente reso pubblico da Istat: un significativo calo della dispersione scolastica Elet (in base alla definizione ufficiale adottata dalla Ue, si tratta dei 18-24enni che non hanno conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado e che non sono in formazione), passando dal 12,7% del 2021 e raggiungendo e superandolo al ribasso l’obiettivo del 10,2% fissato dal Pnrr per il 2026 con un anno di anticipo. E’ un risultato di grande rilievo, che rappresenta un successo per il sistema educativo italiano. Ancora piu’ incoraggiante e’ la prospettiva di raggiungere entro il 2030 anche il target europeo del 9% di abbandono scolastico precoce, obiettivo che ora appare pienamente alla portata del Paese.