
Eugubino di nascita, "instancabile promotore di giustizia sociale con uno "sguardo vigile e umano sull’Italia"
Se n’è andato ieri all’età di 88 anni Goffredo Fofi (foto), eugubino di nascita e figura di rilievo assoluto nel panorama culturale italiano. È infatti difficile inquadrare il suo profilo in un’unica definizione, perché Fofi era un intellettuale "fuori dagli schemi" nei pensieri e nelle idee. Ma è stato anche saggista, critico cinematografico, teatrale e letterario, oltre ad essere stato autore e creatore di riviste e scopritore di talenti. Nella sua carriera, oltre alla rivalutazione della figura di Totò, Fofi ha infatti contribuito alla scoperta, al lancio o alla valorizzazione di scrittori come Sergio Atzeni, Alessandro Baricco, Stefano Benni e Roberto Saviano.
Nato a Gubbio il 15 aprile 1937 – il padre aggiustava biciclette – lasciò l’Umbria a 18 anni per trasferirsi a Palermo, ma non si fermò praticamente mai. Tra le città toccate da Goffredo Fofi, nel suo girovagare lo Stivale, si annoverano Napoli, Parigi, Torino e Roma, mantenendo nella sua vita l’impegno nei confronti dei poveri e dei disagiati, così come i contatti e il legame profondo con Gubbio: nel 2023 aveva donato oltre 10.000 volumi alla Biblioteca Sperelliana. Tanti gli esponenti che hanno scelto di porgere il proprio saluto e le condoglianze alla famiglia, a partire dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli: "Goffredo Fofi ha saputo incidere come pochi altri sul dibattito italiano contemporaneo, ponendo questioni di grande interesse attraverso un approccio produttivo di nuovi significati". La giunta regionale dell’Umbria, invece, ha voluto ricordare che "con la scomparsa di Goffredo Fofi l’Italia perde una delle coscienze più lucide e appassionate della sua cultura. Intellettuale libero, critico militante, instancabile promotore di giustizia sociale. Fofi ha attraversato il nostro tempo con uno sguardo vigile e profondamente umano, capace di interrogare la realtà senza mai smettere di cercare risposte all’altezza dell’impegno civile. L’Umbria ne custodisce il pensiero e l’opera". Si unisce al cordoglio anche l’amministrazione comunale di Perugia guidata da Vittoria Ferdinandi, con la sindaca che ha ricordato la sua recente partecipazione a un evento alla sala dei Notari per ricordare, con Piergiorgio Giacchè, la figura di Aldo Capitini: "L’attivista Fofi non ha mai mancato di indagare la contemporaneità con uno sguardo anticonformista, attento, indirizzato innanzi tutto all’osservazione e all’ascolto". E naturalmente, l’amministrazione comunale di Gubbio, con il sindaco Vittorio Fiorucci: "Gubbio ha rappresentato per lui un’origine da cui partire per interrogare il presente, per custodire la memoria e, al tempo stesso, per costruire sguardi nuovi sul futuro".
Federico Minelli