
Uno degli esemplari di tartaruga palustre recuparati dai carabienieri nella fontana dei giardini di Umbertide
UMBERTIDE – Tutto nasce da un video pubblicato su Facebook in cui si vede una tartaruga massacrare a morsi un povero pesce rosso. Luogo del “delitto“ la fontana dei giardini pubblici in via Gabriotti. Il fatto ha suscitato lo sconcerto di più di un umbertidese, tanto che sono intervenuti i carabinieri forestali per bonificare la fontana. Sette le tartarughe recuperate e affidate al Centro ittiogenico della Regione Umbria di Sant’Arcangelo di Magione, struttura idonea alla custodia. L’episodio è frutto del comportamento irresponsabile di individui che prima si mettono in casa animali difficili da gestire e poi li abbandonano dove capita, incuranti dei danni che possono provocare. "Si tratta – dicono i crabinieri forestali - di esemplari di tartarughe palustri appartenenti a specie non autoctone che, importate come animali da compagnia e diventate di difficile gestione, sono state liberate. Questa specie, se non custodita in condizioni tali da impedirne la diffusione e la riproduzione, rappresenta un problema per l’equilibrio naturale e la sopravvivenza dell’unica specie di tartaruga palustre autoctona, la Emys orbicularis". Insomma una sorta di “tartarughe ninja“ con licenza di uccidere i pesci e non solo. "Sono specie onnivore, opportuniste – scrive un cittadino esperto - che attaccano i pesci se feriti o moribondi, il che è probabile stante il caldo: se non c’è un ricircolo o un rabbocco di acqua i pesci si stressano e si ammalano". I carabinieri ricordano che l’abbandono di animali oltre ad essere un atto di crudeltà è un pericolo per la sopravvivenza di altre specie specie e per il mantenimento della stabilità ecosistemica. Inoltre è un reato punito dalla legge".
Paolo Ippoliti