CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

"Solo briciole investite sul nostro ospedale"

Pochi soldi investiti sull’ospedale di Orvieto rispetto alle altre strutture sanitarie umbre. I dati lo dimostrano in maniera evidente....

Pochi soldi investiti sull’ospedale di Orvieto rispetto alle altre strutture sanitarie umbre. I dati lo dimostrano in maniera evidente....

Pochi soldi investiti sull’ospedale di Orvieto rispetto alle altre strutture sanitarie umbre. I dati lo dimostrano in maniera evidente....

Pochi soldi investiti sull’ospedale di Orvieto rispetto alle altre strutture sanitarie umbre. I dati lo dimostrano in maniera evidente. Li diffonde l’associazione Prometeo che li ha confrontati con quelli di Foligno e Spoleto. Da 2019 ad oggi a Orvieto sono stati investiti 2.41 milioni di euro, a Spoleto 7.44 milioni, a Foligno 8.03 milioni. Dura la presa di posizione di “Prometeo“: "Non stiamo parlando di lavori strutturali: ci riferiamo all’acquisto di strumenti moderni e funzionali che consentano ai medici di lavorare al meglio e ai pazienti di ricevere cure efficaci, sicure e all’avanguardia. Che attrattività può avere il nostro ospedale nei confronti dei pazienti extra-regione, come ci viene chiesto, se non può nemmeno contare su una dotazione tecnologica all’altezza? Addirittura è stato chiesto ai medici di inventarsi soluzioni per attirare pazienti da fuori. Ma con quali strumenti? Se non vengono messi nelle condizioni di operare con tecnologie moderne, cosa dovrebbero fare, i miracoli?". "Questi dati sono l’ennesima dimostrazione di come Orvieto venga trattata come l’ultima ruota del carro della sanità umbra - aggiunge l’associazione – . Si promette, si rassicura e si investe altrove. Intanto, la commissione consiliare, che riteniamo improduttiva, continua a fare salotto e ad ascoltare promesse. Ma di fronte a questi numeri, possono ancora ignorare la realtà? Oppure è finalmente arrivato il momento di leggere i dati, studiare i fatti e agire concretamente per il bene del nostro territorio? Non si possono più fare le nozze con i fichi, a questa cronica carenza di investimenti si aggiunge una pessima attrattività economica, con gli stipendi regionali per i medici che restano bassi rispetto alle regioni limitrofe ed un’incomprensibile rigidità nel prevedere incentivi e aumenti". "Inoltre, c’è una totale assenza di politiche innovative per attrarre giovani professionisti - è l’amara conclusione –: l’Università di Siena, ad esempio, ha azzerato le tasse e aumentato la borsa di studio per i medici specializzandi in medicina d’urgenza. Da noi, invece, pare che tutto ciò sia impossibile".