
Raffaele Goretti da mesi aspetta di fare una risonanza magnetica
"Ad aprile ho richiesto una risonanza magnetica ortopedica senza mezzo di contrasto alla spalla ed eccomi ancora qui... ". Raffaele Goretti si sposta in sedia a rotelle, è un componente dell’Osservatorio nazionale delle persone con disabilità, ed è stato il presidente di quello umbro. Conosce le procedure per accedere ai servizi sanitari, ma questa volta tra app che non funzionano e numeri di cortesia inesistenti, non è riuscito a superare le barriere della burocrazia, steccati sempre più alti che si frappongono tra i cittadini e i loro diritti.
Ecco le tappe della sua esperienza. "Per accedere all’esame specialistico - racconta Goretti – ho usato la app “Umbria facile“. Mi hanno risposto che la mia domanda era stata inserita nel circuito delle “persone fragili“ con liste d’attesa massimo di 60 giorni. Alla scadenza dei due mesi, trascorsi senza essere stato contattato per l’appuntamento, sono andato direttamente in Radiologia per sapere che fine aveva fatto la mia impegnativa. Mi hanno detto di rivolgermi al numero dedicato della Usl per la presa in carico delle liste d’attesa, perché l’ospedale non faceva più questo tipo di esami. Ma il numero squillava a vuoto: cifre fantasma, tanto che sono tornato di nuovo alla Asl prima di essere stato rimpallato in Regione. Morale della favola? La mia richiesta si è persa per strada, svanita nel nulla. Mi dicono che devo rimettermi in attesa: altri 60 giorni per una disponibilità ad Assisi o a Città della Pieve... L’alternativa più percorribile è di rivolgermi al privato.
Questi i fatti. Ora le considerazioni. Ho deciso di raccontare questa storia, non per denunciare il mio caso, ma anche a tutela delle tante persone che in Umbria sono nelle mie stesse condizioni. Nella nostra regione vivono 60mila non autosufficienti. Tra queste anche i fragili, gli anziani che non hanno dimestichezza con la tecnologia, che non guidano. I cittadini non chiedono favori, ma vogliono semplicemente che gli vengano riconosicuti i loro diritti: quello alla salute è sacrosanto ed è sancito anche nella Costituzione".