MICHELE NUCCI
Cronaca

Sanità, dibattito infuocato. L’ospedale da campo è un caso: "Spesi 3 milioni per due mesi"

La presidente Proietti: "Fu acquistato nel 2021 durante l’ondata pandemica, utilizzato per 60 giorni". Sono stati ’curati’ 140 pazienti. "L’utilizzo suscita interrogativi circa la necessità dell’investimento".

La governatrice Stefania Proietti

La governatrice Stefania Proietti

Tornano al centro del dibattito politico umbro le scelte fatte durante l’emergenza pandemica. Ieri mattina, l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso un’interrogazione presentata dai consiglieri del Partito democratico Cristian Betti e Letizia Michelini sull’utilizzo dell’ospedale da campo acquistato durante il Covid. A fornire chiarimenti è stata la presidente della Regione, Stefania Proietti, che ha ricostruito l’impiego e il destino della struttura. "L’ospedale da campo – ha spiegato la presidente – è stato attivato il 10 marzo 2021, in piena terza ondata pandemica, e ha accolto il suo primo paziente lo stesso giorno. La sua attività si è conclusa appena due mesi dopo, il 10 maggio 2021, avendo trattato 140 pazienti in regime di osservazione breve. Dal 10 maggio al 15 giugno, la struttura è stata adibita unicamente allo screening dei pazienti con sintomi respiratori.

“Le motivazioni che portarono alla sua realizzazione – ha precisato Proietti – furono politiche, assunte dalla precedente amministrazione regionale”. La Giunta attuale, dunque, si è trovata a gestire un’eredità già definita, che ha visto la stipula di un contratto di appalto nel 2021 per un importo pari a 2.930.200 euro (al netto di un ribasso del 2%), a fronte di un utilizzo effettivo limitato nel tempo e nel numero di pazienti trattati.

La presidente ha anche sottolineato come l’effettivo utilizzo della struttura da parte dell’azienda ospedaliera abbia suscitato interrogativi circa l’effettiva necessità tecnica dell’investimento. Un tema che rimane aperto, anche in termini di trasparenza e responsabilità amministrativa. Ma l’ospedale da campo non è rimasto inutilizzato. In seguito al devastante terremoto che ha colpito la Turchia nel febbraio 2023, la Regione Umbria ha risposto alla richiesta della Protezione civile nazionale mettendo a disposizione materiali e attrezzature, tra cui anche l’ospedale da campo. Il valore complessivo del materiale inviato – che include tende, letti, generatori, blocchi bagno e altro – ammonta a 776.771 euro.

"La risposta alla nostra interrogazione certifica la malagestio della destra in sanità, incapace per anni di una certa e concreta programmazione, nonostante la situazione contingente di una pandemia da gestire, di certo non semplice” afferano Betti e Michelini. “L’ospedale da campo – spiegano - è costato circa tre milioni di euro alla collettività, elaborato attraverso un progetto realizzato dagli uffici della Regione. Il fatto che sia rimasto aperto dal 10 marzo 2021 al 10 maggio 2021, due mesi, per controllare 140 pazienti in osservazione breve è allarmante ed emblematico del fatto che tale colossale investimento non è servito per svolgere le funzioni sanitarie per cui lo stesso era stato acquistato, uno spreco enorme di risorse pubbliche di cui l’ex giunta Tesei dovrà rendere conto davanti alla comunità umbra".