MICHELE NUCCI
Cronaca

Rider Spazi per fermarsi e rifocillarsi. Così il Comune tutelerà i lavoratori

Anche il Comune ha deciso di impegnarsi per tutelare i rider, i lavoratori i atipici e gli autonomi delle piattaforme...

Anche il Comune ha deciso di impegnarsi per tutelare i rider, i lavoratori i atipici e gli autonomi delle piattaforme...

Anche il Comune ha deciso di impegnarsi per tutelare i rider, i lavoratori i atipici e gli autonomi delle piattaforme...

Anche il Comune ha deciso di impegnarsi per tutelare i rider, i lavoratori atipici e gli autonomi delle piattaforme digitali in prestazione occasionale e partita Iva, che incontriamo lungo le strade con bici o scooter mentre consegnano cibo nelle abitazioni. Ieri la quarta Commissione ha approvato con 9 sì e due astensioni la proposta di Pd e Avs che impegna la sindaca e la Giunta a valutare e predisporre strumenti volti al miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore delle consegne a domicilio. Tra le proposte c’è l’avvio di un confronto promosso dal Comune con le aziende che impiegano rider a Perugia, per negoziare la creazione di spazi di ristoro con possibilità di ricarica dei dispositivi e manutenzione del mezzo, verificare la fornitura dei dispositivi di sicurezza e promuovere la sicurezza stradale e la sicurezza sul lavoro. Al centro delle richieste anche il tema della viabilità, con la proposta di definire zone di sosta e appositi permessi di transito durante l’attività di consegna. Tra gli impegni previsti c’è anche la possibilità di blocco dell’attività lavorativa dei rider in occasioni di rischio climatico (forti piogge e alto rischio calore) con attivazione di indennità compensative, nonché l’approvazione di una Carta dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori digitali nel contesto urbano. “In un contesto normativo frammentario e privo di tutele – sottolinea Andrea Marconi di Nidil Cgil Perugia –, finalmente, a livello territoriale si riconosce l’esistenza e l’importanza di questi lavoratori dimenticati e troppo spesso rimasti invisibili alle istituzioni locali. Un primo passo per costruire migliori condizioni di vita e di lavoro, a prescindere dai differenti inquadramenti contrattuali e dalle diverse piattaforme con cui operano”.