
Maurizio Talanti
Oggi al Palazzo del Popolo la conferenza programmatica del Pd, aperta dalla parlamentare europea Camilla Laureti. Il segretario Maurizio Talanti illustra gli obietti dell’incontro.
La conferenza programmatica si chiama “Una grande ambizione“, quale è l’ambizione del Pd?
"Non è uno slogan, è una dichiarazione d’intenti. L’ambizione cominciare un processo, costruire visione, ricucire il rapporto con le persone, le associazioni e gli attori sociali e restituire senso e dignità alla partecipazione. Non ci basta amministrare bene: vogliamo ridare speranza a una comunità che si è sentita tradita, anche da noi. L’ambizione è di essere all’altezza del tempo che viviamo, che ci chiede coraggio, idee chiare e una buona dose di passione civile".
Quale è il suo giudizio sull’amministrazione comunale?
"Potrei cavarmela con una battuta ma credo che la politica oggi debba concentrarsi sulla serietà. Il bilancio è magro. Tante promesse, pochi fatti. Una città dove le urgenze (dal patrimonio pubblico, alla cultura, dalle politiche per le famiglie, alla riperimetrazione del Pai) vengono gestite con poca passione e una certa supponenza. Non c’è visione, non c’è ascolto, e soprattutto non c’è quel rigore che dovrebbe accompagnare chi guida la cosa pubblica".
Il centrosinistra ha davanti ancora quattro anni di opposizione. Questo tempo può ridursi?
"La politica non è un orologio svizzero. Le cose possono cambiare, anche in fretta, se la Giunta continua a mostrarsi fragile e divisa. I segnali di tensione ci sono, i personalismi pure. Noi non tifiamo per il fallimento di chi governa, ma se chi governa fallisce da solo, è nostro dovere farci trovare pronti con un’alternativa credibile".
Come sarà impostata la vostra azione politica dopo la conferenza di oggi?
"Sarà ancora più radicata nei territori, più vicina alle persone. Ripartiamo dall’ascolto, dai bisogni concreti, ma anche dalla formazione della classe dirigente. Basta con l’autoreferenzialità"
Sanità e tasse, che succede?
"La Giunta Proietti ha messo in chiaro una realtà che non si poteva più ignorare: esiste un disavanzo preoccupante. L’operazione verità è solo l’inizio: la sanità va salvata con rigore, ma anche con giustizia sociale e partecipazione".
Cla.Lat.