
Tra rigore scientifico e innovazione digitale: trenta ricercatori al lavoro sui siti archeologici del territorio
Sono riprese in questi giorni le attività del progetto “Trap - Trasimeno regional archaeological project“, una collaborazione internazionale che dal 2015 si occupa della ricerca, del recupero e della valorizzazione dei beni archeologici nel territorio castiglionese. Il progetto è realizzato su concessione del Ministero della cultura, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria, e vede coinvolti il Comune di Castiglione del Lago, The Umbra Institute di Perugia, la DePauw University (Indiana, USA), l’associazione Archeo Trasimeno e l’Associazione Acqua. Anche quest’anno, per sei settimane, circa trenta ricercatori tra archeologi e studenti universitari americani saranno al lavoro su importanti siti del territorio. Le indagini sono dirette scientificamente dai professori Rebecca Schindler e Pedar Foss, con l’assistenza degli archeologi Stefano Spiganti, Giampiero Bevagna e Giancarlo Santarelli, e il contributo della restauratrice Elena Adanti per la parte conservativa.
La sorveglianza scientifica è curata dalla dottoressa Paola Romi della Sabap Umbria. A dare il benvenuto agli studenti e ai ricercatori, a nome dell’amministrazione comunale, è stato un messaggio della vicesindaca Andrea Sacco: "Ogni anno questi scavi ci raccontano un pezzo in più della nostra storia, coniugando rigore scientifico e innovazione digitale. Un grazie sentito a tutti i partner e ai giovani ricercatori".
Le ricerche del 2025 si stanno concentrando sulle pendici meridionali del colle di Castiglione del Lago, appena fuori dalle mura del paese, in un’area lungo le scalinate che da via Belvedere scendono verso il lago Trasimeno. Spiega l’archeologo Stefano Spiganti: "Abbiamo individuato alcune strutture di età romana, tra cui un grande canale per lo scorrimento delle acque e una possente struttura di sostegno composta da quattro arcate, ancora da interpretare nel loro contesto originario". Il progetto Trap, ormai alla sua decima edizione, si è distinto in questi anni per la capacità di coniugare rigore scientifico e innovazione tecnologica. Le strutture ritrovate, infatti, saranno ricostruite in 3D e rese disponibili online attraverso piattaforme digitali come il Digital Museum, frutto delle precedenti campagne di scavo. Gli scavi proseguiranno fino ai primi giorni di luglio, offrendo al territorio non solo nuove conoscenze sulle proprie origini storiche, ma anche importanti occasioni di collaborazione scientifica e promozione culturale.