SOFIA COLETTI
Cronaca

"No alla demolizione della chiesa". Pretola si mobilita per salvarla

Via libera all’abbattimento della struttura dedicata a San Michele Arcangelo. "Cercare una soluzione"

Don Domenico Lucchiari

Don Domenico Lucchiari

"No alla demolizione della chiesa. Sì alla ricerca di una soluzione". Con questo motto i residenti della frazione di Pretola si stanno mobilitando sull’onda dell’allarme e della fortissima preoccupazione per il ventilato e ormai purtroppo programmato abbattimento della struttura che da quasi mezzo secolo ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento di fede e di accoglienza per l’intera comunità parrocchiale e non solo.

A causa di questioni burocratiche legate all’utilizzo di parte del terreno demaniale per la costruzione, la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo è stata infatti considerata abusiva e quindi da abbattere con data dell’operazione prevista per il 10 maggio. "Si auspicava che con un po’ di buon senso e di ragionevolezza si sarebbe potuto trovare un punto d’incontro, magari spostando la struttura interamente entro il terreno di proprietà della Curia" dicono gli abitanti della frazione perugina. Si parla infatti di uno stanziamento da parte della Curia perugina di cinquantamila euro, denaro che (magari integrandolo) potrebbe essere utilizzato per una soluzione alternativa.

"Sembra comunque che sull’abbattimento non si torni indietro. Non vi è a tutt’oggi alcuna possibilità di dialogo. La scomparsa di questa chiesa sarebbe comunque un punto nero nella storia millenaria di Pretola. Il nostro motto - afferma il professor Giorgio Moschetti - comunque è e resta: No alla demolizione!!! sì alla ricerca di una soluzione!!!" Da sottolineare anche che per la realizzazione di quel luogo sacro hanno materialmente collaborato gratuitamente nel 1977, con l’allora parroco Don Agostino Nardin, tantissimi pretolani.