La marcia della Pace da Perugia ad Assisi: oltre diecimila in corteo. Il grazie del Papa

156 Comuni, Province e Regioni, 53 scuole e le università italiane, 88 associazioni nazionali, 359 associazioni locali. Numeri altissimi per chiedere lo stop al fuoco in Ucraina

Perugia, 24 aprile 2022 - "Una marcia della pace per fermare la marcia della guerra". Con lo slogan "Fermatevi! La guerra è una follia", scritto anche nello striscione in apertura del corteo, è partita questa mattina intorno alle ore 9 l'edizione straordinaria della Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità, voluta per gridare il cessate il fuoco nella guerra in Ucraina. Dopo l'accoglienza dei partecipanti e alcuni discorsi di apertura ai Giardini del Frontone di Perugia, si è messo in cammino il lungo corteo composto - secondo i primi dati forniti dagli organizzatori - da 156 Comuni, Province e Regioni, 53 Scuole, 88 Associazioni nazionali, 359 Associazioni locali. In totale 10mila solo le persone iscritte ufficialmente, fa sapere sempre il comitato organizzatore, "senza contare le oltre a migliaia di donne e uomini che intervengono liberamente alla marcia con amici e familiari".

L'arrivo ad Assisi

Il lungo corteo della Marcia straordinaria della pace ha raggiunto la piazza Inferiore di San Francesco ad Assisi poco prima delle ore 15.

In corteo, fra bandiere e striscioni, anche la grande bandiera arcobaleno divenuta ormai simbolo della manifestazione, portata dai ragazzi dell'Istituto compresivo di Sinalunga e sollevata dal forte vento che tira ad Assisi. La manifestazione è stata risparmiata dalla pioggia, nonostante il cielo a tratti molto nuvoloso. L'iniziativa si concluderà con gli interventi conclusivi, nella piazza di Assisi.

 

Un corteo come sempre composto da persone di tutte le età con molti giovani. Una "edizione straordinaria" che è arrivata proprio a un mese dall'inizio del conflitto, raccogliendo soprattutto anche il grido di papa Francesco, come ha ricordato dal palco Flavio Lotti, Coordinatore del Comitato promotore della Marcia PerugiAssisi.

"Questa marcia la facciamo insieme a lui scegliendo di stare dalla parte delle vittime senza discriminazioni" ha affermato Lotti. "Una marcia con una guerra da fermare, le polemiche sono solo parte di quella che prosegue anche dentro la nostra società e che pretenderebbe di vederci tutti gli uni contro gli altri" ha sottolineato ancora Lotti a margine degli interventi prima della partenza commentando un cartello posizionato sopra il palco ("Missili da est, armi da ovest. La pace da dove?") in risposta alle polemiche che hanno infiammato la vigilia della marcia con il manifesto ufficiale accusato di mettere sullo stesso piano aggressori ed aggrediti. "È per loro che oggi siamo qui e per tutte le vittime delle guerre» ha poi affermato Lotti mostrando sul palco una grande bandiera dell'Ucraina e dedicando a chi perso la vita durante il conflitto un minuto di silenzio. "Lavorare durante la guerra per costruire pace, unico nemico è la guerra" ha poi aggiunto.

Il messaggio di Papa Francesco

"Saluto e ringrazio i partecipanti alla marcia straordinaria Perugia Assisi per la pace e la fraternità che si svolge oggi, come pure quanti vi hanno aderito dando vita ad analoghe manifestazioni in altre città d'Italia". Lo ha detto papa Francesco alla recita del Regina Caeli in Piazza San Pietro.

Togliere la parola alle armi e renderla alla politica"

"Questa manifestazione è fatta apposta per togliere la parola alle armi e ridarla alla politica e se la polica la riprenderà in mano ci salvereno altrimenti sarà un disastro per tutti": lo ha detto Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore della Marcia PerugiAssisi, a margine della partenza del corteo che da Perugia dopo 24 chilometri raggiungerà Assisi ed organizzato a due mesi dall'avvio della guerra in Ucraina. Lo ha fatto commentando con l'Ansa l'assenza del mondo della politica a parte qualche eccezione (sono stati notati fra i partecipanti Fratoianni di Sinistra italiana, e i parlamentari umbri del Pd Verini ed Ascani): "La politica purtroppo in questo tempo ha affidato le sorti dell'Ucraina, dell'Europa e della democrazia alle armi".

E riprendendo la polemica sul manifesto di questa edizione straordinaria della Marcia ha aggiunto: "Noi non dobbiamo né fare, né rispondere, né alimentare le polemiche, dobbiamo invece far crescere un movimento di cittadini consapevoli e responsabili che si impegnano non solo a chiedere pace ma a farla concretamente tutti i giorni in ogni momento della giornata prendendosi cura gli uni degli altri e dell'ambiente in cui viviamo". "Il popolo della pace torna quindi a marciare alla faccia dei signori della guerra" ha poi affermato dal palco prima della partenza. L'arrivo della Marcia nella piazza inferiore di San Francesco è previsto per le ore 14, con l'avvio della manifestazione conclusiva e gli ultimi interventi intorno alle 15.30. Per la prima volta nella sua storia, infatti, la Marcia PerugiAssisi non raggiungerà la Rocca Maggiore di Assisi ma si concluderà davanti alla Basilica di San Francesco.

"Il nostro messaggio a tutto il mondo"

"Pensavamo di essere usciti da un momento difficile che ci ha visto tutti molti provati di fronte alla pandemia, invece inaspettatamente una guerra terribile nel cuore d'Europa. Quindi oggi dalla Marcia deve partire un messaggio a tutto il mondo e a tutti coloro che sono chiamati a gestire questo momento complicato, di intervenire perché non si può più aspettare". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, prendendo la parola dal palco di Perugia della Marcia Perugia-Assisi della pace e della fraternità. Marcia straordinaria, organizzata per manifestare contro la guerra in Ucraina.

"Si continua a parlare di guerra, è scomparso l'argomento essenziale che è quello dei negoziati, del mettersi intorno a un tavolo per fare una cosa seria, far cessare un conflitto che non ha ragion d'essere, che sta portando morti e tragedie umane impensabili" ha aggiunto ancora la presidente Tesei. "Ho un auspicio che voglio lanciare dall' Umbria, terra di pace per antonomasia, che ci sia la possibilita' concreta di ricostruire il dialogo e di farlo secondo procedure che ci sono e non sono state usate. Dobbiamo tornare al dialogo che si è interrotto e non ho percepito una grande volonta' di riallacciarlo, questo ci deve preoccupare. Che questo messaggio arrivi a cuore e menti perché bisogna ragionare e arrivare a una conclusione. Da un po' di giorni non ho più sentito parlare di pace, non possiamo permettercelo. Il dialogo può portare a qualche risultato" ha concluso Tesei.

Università in prima linea

Il rettore dell'Università di Perugia Maurizio Oliviero alla marcia: "La pace è innanzitutto un percorso di educazione. Non è un caso che la conferenza dei rettori delle università italiane ha deciso di essere presente qui formalmente e fisicamente. La nostra convinzione è che tra le risorse più importanti dell'umanità ci sono i nostri giovani e le università sono i luoghi dove noi li custodiamo e proviamo a rafforzarne le convinzioni. La pace si rafforza s enoi rafforziamo la cultura".

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E ha preso parte alla marcia anche Il professor Roger Kuhlman, docente di Chimica dell’Università del Texas e visitor professor all’Università di Perugia: “Sono molto felice di partecipare a questa marcia della pace. Sono contrario alle guerre, ma chi viene aggredito va aiutato a difendersi. Resta fondamentale il dialogo per la pace".

Landini (Cgil): "L'Europa costringa Putin a un negoziato"

"Bisogna riconquistare la pace e fermare questa guerra assurda voluta da Putin che sta creando disastri, e bloccare il rischio concreto che la guerra torni ad essere lo strumento di regolazione dei rapporti tra le persone", lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, alla partenza della Marcia per la pace straordinaria PerugiAssisi. "Noi non possiamo accettare questa regressione" ha affermato per poi aggiungere: "Quindi c'è bisogno di cessare questo conflitto e di prendere parola scendendo in campo e c'è bisogno che anche l'Europa giochi un ruolo determinante proprio per affermare la pace e costringere Putin a un negoziato".