
Il career day una delle manifestazioni di punta dell’Ateneo
A pochi giorni dall’elezione del nuovo rettore, esce la classifica del Center for world university rankings, che vede ancora prima al mondo l’università Havard, mentre migliore in Italia è La Sapienza di Roma. L’Ateneo perugino, come del resto quasi tutte le “colleghe“ italiane, perde posizioni nella classifica mondiale delle migliori 2000 università. Allo Studium di Perugia la classifica riconosce un totale aggregato di punteggio pari a 75.2 che vale il 434esimo posto nella classifica mondiale, dieci postazioni indietro a quella precedentemente conquistata 12 mesi fa.
L’ateneo umbro, pur migliorando le proprie performance di ricerca, perde dieci posizioni rispetto al 2024 e scivola dal 423° al 434° posto mondiale. Peggio ancora se si guarda al medio periodo: -47 posizioni dal 2021 e -90 negli ultimi dieci anni. Una tendenza che rispecchia quella nazionale: l’80% delle 66 università italiane incluse nel ranking 2025 ha perso terreno. Nel dettaglio, Perugia resta stabile al 17° posto tra gli atenei italiani, dietro realtà come La Sapienza, Padova, Milano Statale e Politecnico, Bologna, Torino e Napoli Federico II. La sua flessione, quindi, non è sintomo di un crollo interno, ma della crescente difficoltà del sistema accademico italiano nel mantenere la posizione nel confronto internazionale.
Paradossalmente, il 2025 è un anno in cui l’Ateneo perugino migliora nel punteggio legato alla ricerca, passando da 305 a 405 punti. Ma questo non basta. Il ranking Cwur si basa su quattro parametri: qualità dell’istruzione (25%), occupabilità dei laureati (25%), qualità del corpo docente (10%) e produttività nella ricerca (40%).
Perugia dunque avanza nel settore dove pesa di più, ma il miglioramento è inferiore a quello di molte altre università nel mondo. Questo comporta una retrocessione automatica. L’indicatore globale è infatti relativo: se cresci meno degli altri, retrocedi anche se migliori. Nel 2015 l’Università di Perugia era 344ª a livello mondiale. In dieci anni ha perso 90 posizioni. E non solo: tra gli atenei italiani era al 14° posto, oggi è al 17°. Sul fronte della ricerca il dato è ancora più eloquente: nel 2015 il punteggio Cwur era di 642 punti, oggi è sceso a 405. La discesa dell’Università di Perugia nel ranking Cwur non è il segno di un fallimento, ma il sintomo di una trasformazione globale in atto.