LUCA FIORUCCI
Cronaca

La serie tv delle polemiche. Verso il debutto della fiction sulla storia di Amanda Knox

L’americana è produttrice delle otto puntate, in parte girate anche in centro a Perugia. L’ok del Comune aveva causato malumori in una città ancora ferita dalla morte di Meredith.

Grace Van Patten nei panni di Knox

Grace Van Patten nei panni di Knox

Debutta giovedì su Disney+ la serie tv “The Twisted Tale of Amanda Knox“. Di cui Knox è produttrice, insieme a Monica Lewinsky, oltre che indiretta protagonista (nei suoi panni l’attrice Grace Van Patten). La miniserie, in otto puntate, racconta, infatti, la vicenda giudiziaria in cui l’allora studentessa universitaria rimase coinvolta. Per l’omicidio di Meredith Kercher, sua inquilina, Amanda Knox venne condannata e definitivamente assolta, dopo una decina di anni di processi ad esito alterno. Con lei Raffaele Sollecito, anche lui studente, con cui aveva una relazione da poco tempo quando i riflettori del mondo intero si accesero su di loro per la morte di Meredith, assassinata nell’abitazione che le due ragazze condividevano con ad altre due giovani italiane. Per il delitto vennero indagati Knox e Sollecito, inizialmente Patrick Lumumba, poi prosciolto, quindi Rudy Guede. Dei tre indagati, poi imputati, è il solo ad essere stato condannato, 16 anni con rito abbreviato per concorso in omicidio. Amanda Knox, dopo l’assoluzione da parte della Corte d’assise d’appello di Perugia, era tornata a Seattle. Anni dopo, l’assoluzione definitiva. Mentre, anche al termine di un nuovo processo in seguito alla sentenza della Corte dei diritti dell’uomo sulle pressioni subite di Amanda durante gli interrogatori in questura, l’americana è stata ritenuta colpevole di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, da lei accusato del delitto. Chiusa la lunga parentesi giudiziaria, arriva la serie tv, non la prima produzione sulla vicenda, ma la prima con gli “occhi“ di Amanda, girata anche a Perugia non senza più di una polemica contro il Comune che ha autorizzato le riprese. Polemiche per una vicenda che la città vive, a 18 anni di distanza, ancora con profondo dolore.