
Patrick Lumumba con gli avvocati che lo hanno assistito
David, quando il papà è finito in prigione per 14 giorni, aveva poco più di un anno e mezzo. Quando il padre è tornato, in braccio alla mamma lo ha accolto sulla soglia di casa, a Monteluce. È una delle immagini simbolo della tormentata vicenda giudiziaria conseguente all’assassinio di Meredith Kercher. Per due settimane, Patrick Lumumba è stato in carcere con il sospetto che l’assassino potesse essere stato lui. Venne arrestato con Raffaele Sollecito e Amanda Knox che lo aveva accusato. Accuse che, con l’ultima sentenza della prima sezione della Corte di Cassazione, sono state definitivamente archiviate come calunniose. Per questo Knox è stata condannata in via definitiva (la pena è stata scontata durante il periodo di detenzione preventiva), l’unica condanna che ha retto a una lunga sequela di processi e sentenze discordanti tra loro che, alla fine, hanno assolto dalle accusa di omicidio tanto l’allora studentessa americana che il futuro ingegnere informatico.
Nel tempo era rimasta in piedi l’accusa di calunnia che, dopo un pronunciamento della Corte europea dei diritti sui maltrattamenti subiti da Amanda in questura prima dell’arresto, aveva dato vita a un nuovo processo. Prima in Corte d’assise d’appello a Firenze, quindi davanti alla Suprema corte, con lo stesso esito: sentenza di condanna confermata. In questi giorni le motivazioni della sentenza, con la quale i giudici pongono l’attenzione su come le riconosciute pressioni indebite subite da Amanda non abbiano influenzato sulle sue affermazioni, visto che il memoriale in cui sono contenute, evidenziano i giudici, è stato scritto volontariamente dalla ragazza e in inglese, ma anche vista quella che si ritiene essere la consapevolezza della sua bugia, sintetizzata da un’intercettazione in carcere in cui l’allora indagata confida ai familiari l’amarezza per aver tirato in mezzo Lumumba.
"Amanda sapeva di incolpare ingiustamente Patrick perché sapeva che nella casa di via della Pergola lui non c’era. Amanda sa che Patrick è innocente perché lei era nella casa. Ha cercato di accreditarsi come una vittima della giustizia, ma non lo è. L’ultima sentenza stabilisce che Knox è una calunniatrice" sottolinea l’avvocato Carlo Pacelli che, negli anni, ha assistito Lumumba insieme agli avvocato Cinzia Bartolucci e Francesco Mangano, ricordando come il loro assistito non abbia ricevuto né risarcimento né scuse. "Adesso mi sento meglio - commenta Lumumba - posso mettere questa vicenda davvero alle spalle. Prima ogni volta che provavo a ricominciare, c’era questa storia che incombeva. Adesso basta".
David aveva un anno e mezzo e poco più nel 2007, quest’anno si diploma, "poi vuole fare Medicina – racconta Patrick –, vuole venire a studiare a Perugia. Il mio rapporto con la città non si è mai rotto, gli amici ci sono sempre stati, ho ricevuto tanto calore in questi anni. Ringrazio loro, la città e ovviamente i miei legami. Perugia è per sempre".