
Si sarebbe lasciato prendere la mano, oltrepassando il confine della rigidità educativa, finendo nell’abuso dei mezzi di correzione. Legittimo...
Si sarebbe lasciato prendere la mano, oltrepassando il confine della rigidità educativa, finendo nell’abuso dei mezzi di correzione. Legittimo comportamento di un padre che vuole educare il figlio secondo quella che è la sua sensibilità e predisposizione oppure un eccesso? Per l’Ipotesi di reato di abuso dei mezzi di corruzione un uomo perugino di 46 anni è stato indagato ed è finito davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Perugia. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’uomo avrebbe picchiato ripetutamente il figlio di 9 anni. In particolare nel corso di una vacanza trascorsa insieme. Secondo l’accusa, lo avrebbe stretto al collo e preso a schiaffi e fatto cadere a terra. Una volta al suolo, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, il 46enne si sarebbe messo sopra al figlio, continuando a colpirlo. Tanto da rendere necessario un ricorso alle cure mediche per una prognosi di dieci giorni. A scatenare la reazione del caso specifico, sarebbe stato il mancato rispetto di un coprifuoco. Il bambino sarebbe rientrato oltre il limite fissato dal padre, provocando la sua reazione, anche verbale, fatta di vari insulti rivolti al bambino.
Sempre secondo quanto viene contestato al 46enne perugino, in un’altra occasione, si sarebbe rivolto verso il figlio in malomodo, chiamandolo in modo dispregiativo "ragazzina" perché aveva calciato male una palla durante una partita di calcio. I fatti contestati fanno riferimento al 2024.
Una ricostruzione delle contestazioni che il padre rigetta, dando una lettura differente agli episodi finiti sotto la lente degli inquirenti. Il fatto, per esempio, delle mani al collo, secondo la versione difensiva, sarebbe stato un tentativo di fermare il bambino che voleva sfuggirgli. L’imputato, tramite la sua legale, l’avvocato Maria Bruna Pesci nel corso dell’udienza che si è svolta ieri davanti al gup, comunque ha chiesto di poter essere ammesso all’istituto della messa alla prova.