
Amanda Knox ospite in tv da Bruno Vespa nel giugno 2024 (Foto Ansa)
Perugia, 5 agosto 2025 – Amanda Knox torna a parlare pubblicamente del caso che l’ha segnata per sempre: l’omicidio della coinquilina inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel 2007. In un’intervista esclusiva concessa al settimanale americano Newsweek, Knox esprime il desiderio profondo di riconciliarsi con la famiglia di Meredith, con la quale, dice, non ha mai avuto un contatto diretto.
“Abbiamo vissuto insieme qualcosa di traumatico. Vorrei poter parlare con loro, sarebbe un atto di guarigione. Ma il loro dolore è reale e totalizzante. Io non pretendo nulla, voglio solo che sappiano che il mio desiderio di riconciliazione è sincero”.

Il libro e la nuova serie tv sul delitto di Perugia
Oggi 38enne, sposata e madre di due figli, Amanda Knox vive a Seattle, sua città natale. Lavora come scrittrice e attivista per la giustizia penale. Dopo due condanne e due assoluzioni, ha passato quasi quattro anni in carcere. Il 20 agosto uscirà su Hulu una serie tv in otto episodi ispirata alla sua vicenda, accompagnata dalla pubblicazione della sua seconda autobiografia.
Secondo Knox, il libro e la serie non sono strumenti di autocelebrazione, ma tentativi onesti di raccontare “la verità su ciò che è accaduto a Meredith e a me”. E aggiunge: “Spero che la sua famiglia possa trovarci qualcosa di curativo”.
La memoria di Meredith e le accuse della famiglia
Nonostante abbia scritto diverse volte ai familiari della vittima, Amanda dice di non aver mai ricevuto risposta. I genitori di Meredith, John e Arline, sono entrambi morti nel 2020. Ora spera di poter parlare con i fratelli. Ma dalla famiglia Kercher arrivano parole dure. Il loro avvocato, Francesco Maresca, in una dichiarazione a Newsweek, ha definito i progetti di Knox “ingiustificati e irrispettosi”, accusandola di “strumentalizzare la memoria di Meredith a fini personali”. La sorella di Meredith, Stephanie, ha espresso perplessità anche sulla serie tv: “La nostra famiglia ha già sofferto abbastanza. Non capiamo l’utilità di un nuovo racconto”.
Knox respinge le accuse: “Quando Maresca parla del caso, solleva lo stesso dolore che mi imputa. Lui ha scritto libri, io non posso? Non è mai stato imparziale con me”.
Il rapporto complesso con il pm Mignini
Nell’intervista, Amanda racconta anche del suo controverso rapporto con Giuliano Mignini, il pm che sostenne l’accusa della “orgia satanica” finita in tragedia. I due hanno iniziato a scriversi nel 2019 e si sono incontrati nel 2022. “Non so se definirlo amico”, spiega Knox. “Mi ha fatto molto male, ma ho voluto capire chi fosse la persona dietro il ruolo. Non lo assolvo, ma riconosco la sua umanità”. Mignini, interpellato lo scorso anno dal tabloid The Sun, ha ribadito: “Amanda non dice la verità, non perché sia bugiarda, ma perché non ricorda”.

“La verità è stata oscurata”
Amanda Knox è consapevole di portare sulle spalle il peso della morte di Meredith. “La verità su chi l’ha uccisa è stata oscurata da un racconto scandalistico che ha venduto milioni di giornali”, dice. Rudy Guede, l’unico condannato per l’omicidio, è uscito di prigione nel 2021. Knox sottolinea: “I media si sono sempre concentrati su di me. Nessuno si è mai davvero interessato a lui”. E conclude: ”So di avere il privilegio di continuare a vivere, di avere una famiglia. Questo privilegio mi è quasi stato tolto. E a Meredith è stato tolto per sempre”.