SILVIA ANGELICI
Cronaca

La regione è uno spettacolo. Prima per l’offerta culturale. Cinema, musica, turismo e sport trainano la crescita

Il rapporto Siae: "Numeri che superano la media nazionale in diversi settori". Unica in Italia dove il jazz batte il pop. Boom anche per gli eventi sportivi (+15%).

Il rapporto Siae: "Numeri che superano la media nazionale in diversi settori". Unica in Italia dove il jazz batte il pop. Boom anche per gli eventi sportivi (+15%).

Il rapporto Siae: "Numeri che superano la media nazionale in diversi settori". Unica in Italia dove il jazz batte il pop. Boom anche per gli eventi sportivi (+15%).

"Le attività culturali, creative e sportive rappresentano un potente volano di sviluppo di qualità per l’Umbria: elevano la vita delle persone, attraggono turismo, generano economia", così Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria commenta il Rapporto SIAE 2024, che colloca la regione davanti a Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta (entrambe a quota 77), ben oltre la media nazionale di 57. Dunque con 79 spettacoli ogni 1.000 abitanti, l’Umbria si conferma al vertice tra le regioni italiane per densità dell’offerta culturale.

"La Camera di Commercio – aggiunge Mencaroni – è impegnata con forza a sostenere questo settore nella doppia transizione digitale ed ecologica attraverso contributi diretti, investendo nella formazione delle imprese e accompagnandole verso nuovi modelli di progettazione, produzione e comunicazione. La cultura è sempre più integrata con l’innovazione: ciò che fino a ieri era analogico oggi è digitale, e la valorizzazione del patrimonio creativo passa anche per la sostenibilità. Il nostro obiettivo è far crescere un ecosistema in grado di produrre ricchezza e benessere. Lo dimostrano i numeri, ma anche la qualità crescente dell’offerta e dei servizi. Un altro indicatore chiave arriva dal Rapporto Symbola: in Umbria, la quota di spesa turistica destinata alla cultura è la più alta d’Italia dopo il Lazio, con un’incidenza che va dal 75% all’80%. Si tratta di un dato che conferma l’attrattività del patrimonio immateriale, degli eventi e dei percorsi esperienziali".

In questo scenario, Umbria Jazz rappresenta un tassello esemplare. L’edizione 2023, secondo l’analisi dell’Isnart e Unioncamere, realizzata in collaborazione con Mastercard e diffusa qualche mese fa dalla Camera di Commercio dell’Umbria, ha portato un +31% di spesa nel territorio perugino rispetto all’anno precedente. Gli scontrini medi rilevati con carte e POS parlano chiaro: 101 euro per turista straniero, 76 per gli italiani, con i visitatori americani in testa per capacità di spesa.

L’impatto si è allargato a tutto il tessuto urbano: +29% per la ristorazione, +36% per l’abbigliamento, +44% per bar e locali notturni. A riprova di quanto un grande evento possa generare ricadute trasversali sul commercio, l’accoglienza e la vivibilità.

Secondo il Rapporto SIAE, solo nel mese di luglio l’Umbria ha concentrato il 16% di tutti i concerti jazz italiani e il 38% del pubblico nazionale di questo genere musicale. Un exploit che ha fatto registrare un +216% di partecipazione rispetto al 2023.

A trainare la performance umbra è anche il settore cinematografico, dove la regione ottiene il risultato più sorprendente: prima in Italia per ingressi al cinema per abitante. Nel 2023 si sono registrati oltre 1,3 milioni di spettatori, pari a circa 1,5 biglietti a testa, superando così tutte le altre regioni, comprese quelle più popolose. La media nazionale si ferma a 1,25, mentre in Umbria il valore supera 1,6 ingressi per abitante.

Inoltre, la regione è anche al secondo posto in Italia per densità di eventi nei parchi divertimento e nelle attrazioni viaggianti, in rapporto alla popolazione (0,7 ogni 1.000 abitanti), superata solo da Emilia-Romagna e Piemonte; prima in Italia per numero di ingressi al cinema per abitante.

Silvia Angelici