SARA MINCIARONI
Cronaca

Il "patto del Trasimeno". Firma tra Umbria e Toscana per le risorse di Montedoglio

Castiglione, oggi a Palazzo della Corgna il protocollo tra le due regioni "Strategia condivisa per fronteggiare la crescente crisi nei territori".

Il lago Trasimeno si appresta ad ospitare numerosi turisti per la stagione estiva

Il lago Trasimeno si appresta ad ospitare numerosi turisti per la stagione estiva

Il "patto del Trasimeno" sarà siglato oggi. Alle ore 11.30 a Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago, è in programma la firma del Protocollo tra Regione Umbria e Regione Toscana per l’utilizzo delle risorse idriche di Montedoglio. Il documento sarà presentato dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. E’ il punto di arrivo di un percorso iniziato nel 2024 quando dai banchi dell’opposizione l’allora consigliera Simona Meloni aveva richiesto l’attivazione di un accordo sull’utilizzo dell’acqua di sfioro della diga trovando già l’attivazione del Commissario Straordinario Nazionale Nicola Dell’Acqua.

L’obiettivo dell’accordo è duplice: contribuire a ristabilire l’equilibrio idrico del Trasimeno (la stima è di un apporto di almeno 10 centimetri all’anno che equivalgono a circa 10 milioni di metri cubi d’acqua che potrebbero essere immessi nel periodo delle massime piogge, cioè tra novembre e dicembre) e migliorare le sue condizioni ambientali, cercando di consolidare una strategia condivisa per fronteggiare la crescente crisi idrica nei territori interessati.

Il trasferimento dell’acqua – compatibile con quella del lago come accertato da uno studio dell’Università di Perugia – avverrà attraverso il fosso Paganico, immissario naturale del lago, ma se le parti saranno d’accordo potranno essere valutate soluzioni alternative. L’intero processo sarà seguito in una prima fase sperimentale, soggetta a monitoraggio costante, sotto il coordinamento del commissario straordinario.

L’accordo definisce criteri precisi per il riparto e l’utilizzo delle acque contenute nell’invaso, stabilendo un equilibrio tra le esigenze locali e la necessità di pianificare in modo sostenibile, tenendo conto dei cambiamenti climatici e della maggiore frequenza di periodi siccitosi. Il documento stabilisce un ordine di precedenza nell’utilizzo della risorsa idrica in caso di scarsità (vedi periodi di siccità, ma non solo). Prima l’uso potabile, poi quello zootecnico e produttivo dove è richiesta la potabilità, infine quello agricolo, che dovrà comunque puntare su sistemi ad alta efficienza o sul riuso di acque reflue.

In caso di deficit, le due Regioni, in coordinamento con gli Osservatori distrettuali delle risorse idriche, potranno limitare i prelievi, riducendo le dotazioni anche a concessionari e gestori. Dal punto di vista economico, le tariffe per l’utilizzo dell’acqua sono differenziate: per l’uso potabile, saranno stabilite dall’Autorità idrica toscana, previo nulla osta dell’Umbria, mentre per l’irrigazione, saranno definite dall’ente concessionario Eaut.