
Il corteo simbolico “Liberi Subito“ ha sfilato per il Corso fino alla Regione
Una decina di scatoloni, portati a spalla in un corteo simbolico, attraversano il Corso, fino ad approdare a palazzo Cesaroni: contengono le 4.801 firme depositate in Regione, a favore della proposta di legge elaborata dall’associazione Luca Coscioni per regolamentare i tempi di verifica delle condizioni e delle modalità per accedere all’aiuto medico alla morte volontaria. Il deposito è avvenuto all’indomani dell’omaggio di Perugia a Laura Santi, volto della battaglia sul fine vita a livello nazionale e leader della campagna “Liberi Subito” in Umbria. Era stata proprio lei ad annunciare, il 9 luglio scorso, il raggiungimento della soglia minima delle firme necessarie per poter depositare il testo in Consiglio Regionale. Un risultato ottenuto in meno della metà del tempo a disposizione: la raccolta firme era partita infatti il 15 maggio scorso.
"Se la legge venisse approvata – spiegano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere della Coscioni - non potrà più accadere che una persona venga lasciata come Santi due anni e otto mesi in attesa di una risposta per ottenere un proprio diritto già stabilito dalla Corte Costituzionale - precisa Cappato -. Essendo le regioni competenti per l’erogazione dei servizi sanitari, se questa legge passa le persone avranno il diritto ad ottenere una risposta entro un mese e non entro anni. E quindi non accadrà più che una “tortura” nelle condizioni più terribili sia imposta contro la legge da un servizio sanitario".
La proposta di legge, promossa dalla Coscioni in tutte le Regioni, si fonda sulla sentenza “Cappato – DJ Fabo” della Corte Costituzionale, che ha depenalizzato l’aiuto al suicidio in casi ben determinati. Il testo prevede che il paziente venga preso in carico da una commissione multidisciplinare permanente che entro venti giorni dovrà verificare la presenza dei requisiti stabiliti dalla Corte attraverso una valutazione clinica e il parere del Comitato Etico. Una volta completata la verifica, la Regione dovrà garantire, entro sette giorni, il supporto tecnico e farmacologico necessario. L’intero percorso dovrà essere concluso entro un massimo di trenta giorni dalla richiesta. Inoltre, è garantita la gratuità delle prestazioni sanitarie collegate, senza costi aggiuntivi per il richiedente e senza nuovi oneri per il bilancio regionale. "L’Umbria - proseguono Cappato e Gallo, durante il presidio in piazza Italia, presenti anche Stefano Massoli attivista e marito di Laura, il consigliere regionale Fabrizio Ricci e la presidente dell’assemblea legislativa Sarah Bistocchi - ha ora l’opportunità di partecipare a questo percorso istituzionale, volto a garantire il diritto alla libera scelta della persona, senza trasferire sui malati o sui tribunali la responsabilità di attuare un diritto già riconosciuto. Chiediamo quindi che la proposta venga inserita all’ordine del giorno e discussa quanto prima".