SARA MINCIARONI
Cronaca

Emergenza chironomidi. Tornano a colpire le “nubi“. Disagi sul lungolago

È in atto il fenomeno dello “sfarfallamento“ che sta interessando in particolare l’area nord del Trasimeno. I rimedi in campo per contenere il fenomeno.

Torna a farsi sentire il problema delle “nubi“ di chironomidi al Trasimeno in seguito allo “sfarfallamento“

Torna a farsi sentire il problema delle “nubi“ di chironomidi al Trasimeno in seguito allo “sfarfallamento“

PASSIGNANO Tornano a colpire le “nubi“ di chironomidi, è in atto in questi giorni il cosiddetto fenomeno dello “sfarfallamento“ che sta interessando in particolare l’area nord del Trasimeno. Disagi soprattutto sul lungolago dove, malgrado tutti i dispositivi di cattura, i fastidiosi insetti creano disagio “a banchi“ lungo passeggiata, creando fastidi a chi passa. Titolari di attività ricettive si sono ormai adeguati al meglio con luci calde (che non attirano gli insetti) e – rispetto ad anni passati – subiscono meno il problema.

Per contenere il fenomeno, da giugno, sono iniziati i trattamenti effettuati contro le zanzare che sono efficaci anche per le larve dei chironomidi. Dallo scorso 19 maggio, inoltre, è attiva l’Isola B, il galleggiante speciale per la cattura dei “moscerini“ che si può vedere illuminata nelle serate dalle rive del lago. Sono inoltre operative, come ogni estate dal 2005, le Tofolamp a cura dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, lampade attrattive che questa estate vedremo anche nella Laguna di Orbetello a seguito di una collaborazione che si sta avviando tra i soggetti che si interessano alla problematica comune della presenza a volte impegnativa di questi organismi.

Per la riduzione del fastidio di questi insetti sul lungolago, nei giardini dei bar e dei ristoranti, si consiglia sempre l’adozione delle fonti luminose colorate delle tonalità del giallo ed evitare l’impiego delle lampade bianche, in particolare sulle vetrine dei negozi che amplificano l’attrazione di questi insetti. Eppure malgrado tutta questa serie di iniziative si può puntare al contenimento e non a debellare completamente un insetto perfettamente adattato al clima lacustre.

Secondo i calcoli sarebbero necessarie almeno 4 postazioni come Isola B in azione per almeno qualche anno prima di ottenere il risultato di una drastica riduzione del fenomeno: utilizzando tale soluzione, completamente naturale, realizzata nelle proporzioni necessarie e cioè con cinque postazioni (quadrate, di 8 metri per 8) nell’arco di tre anni si raggiungerebbe una diminuzione nel numero dei chironomidi del 50 per cento. È opportuno ricordare che si tratta di insetti non pericolosi per l’uomo, che non pungono e sono del tutto innocui.