
Lucia Boccolini con l’agenzia Magenta Events organizza il circuito dei Flower Show. L’azienda si è fatta conoscere anche fuori dell’Umbria
Sono sempre più solide e in salute le aziende a conduzione femminile. In un decennio la geografia cambia radicalmente: se da un lato il numero complessivo cala – da 20.789 a 19.633, pari a -5,6% – dall’altro la solidità delle aziende “rosa” cresce. Gli addetti salgono da 49.594 a 52.563, con un incremento del 6%.
Aumenta soprattutto la dimensione media: 2,68 addetti contro i 2,39 del 2015, +12,1%, un progresso ben superiore alla media nazionale (+8,7%). È un segnale importante: le imprese femminili umbre restano più piccole delle maschili (4,14 addetti medi), ma accorciano le distanze. E soprattutto smettono di poggiare quasi esclusivamente sulla famiglia, aprendo a nuove forme di occupazione.
Dentro questi numeri si legge un cambiamento di prospettiva. In dieci anni gli addetti familiari si riducono del 15,7% (da 20.670 a 17.416), mentre salgono i non familiari (+17,7%, da 28.924 a 35.147). Significa che sempre più imprenditrici scelgono di affidarsi a competenze esterne, assumendo dipendenti veri e propri. Una tendenza che, in proporzione, è quasi doppia rispetto a quella delle imprese maschili (+9,5%).
È un salto di qualità che cambia la natura del tessuto produttivo “rosa”, rendendolo più competitivo e pronto ad affrontare sfide complesse. A testimoniare questo cambio di passo, l’imprenditrice Lucia Boccolini, della Magenta Events, l’agenzia che organizza manifestazioni, tra cui il circuito dei Flower Show. "Le donne che fanno impresa – racconta - oggi sono molto più consapevoli, più preparate e visionarie. In questi ultimi anni anche la mia azienda è cresciuta e ho potuto ampliare l’organico, quasi tutto al femminile (4 donne un uomo) con giovani molto preparate".
Resta un punto debole: la durata delle imprese. I dati Unioncamere mostrano che a 5 anni dalla nascita sopravvive il 72,3% delle aziende condotte da donne contro il 77,3% di quelle maschili; oltre i 5 anni la distanza si allarga, 67,5% contro 73,1%. Un segnale che richiama l’urgenza di strumenti di accompagnamento più forti, per aiutare le imprese ad irrobustirsi.
Silvia Angelici