SARA MINCIARONI
Cronaca

Città della Pieve si mobilita. Da quasi otto mesi c’è un presidio per la pace

Un gruppo sempre più numeroso si ferma la domenica per un minuto di silenzio. Tra i portavoce Livia Giuggioli Firth. Richiesta al sindaco per la bandiera della Palestina .

Un gruppo sempre più numeroso si ferma la domenica per un minuto di silenzio. Tra i portavoce Livia Giuggioli Firth. Richiesta al sindaco per la bandiera della Palestina .

Un gruppo sempre più numeroso si ferma la domenica per un minuto di silenzio. Tra i portavoce Livia Giuggioli Firth. Richiesta al sindaco per la bandiera della Palestina .

Una città che non ha mai smesso di manifestare per la pace. Quando il campanile di Piazza del Plebiscito batte 12 rintocchi, da trentadue settimane consecutive, un gruppo sempre più numeroso di persone la domenica si ferma per un minuto di silenzio. Lo fanno da quasi otto mesi.

Il presidio è promosso da un gruppo storico delle associazioni locali come Città della Pieve Viva, Donne La Rosa, Centro Anti Violenza (CAV) e Arci Note, di cui fanno parte anche i portavoce Livia Giuggioli Firth (si proprio la moglie del premio Oscar, Colin) e Carmine Pugliese attivissimo ex assessore comunale alla cultura. Si incontrano senza che in sottofondo vi sia un megafono ad amplificare le loro intenzioni, senza che musica e clamore ne enfatizzino il gesto. Gli unici colori sono quelli della bandiera della pace che in quel minuto tengono fra le mani. È un’iniziativa civica che non ha colore di partito. In questi quasi otto mesi dal giorno in cui le prime immagini da Gaza li hanno convinti che "dovevamo fare qualcosa" hanno stretto amicizie, festeggiato compleanni, sfogliato insieme le pagine dei quotidiani che riportavano notizie sempre più terrificanti. Così la vita tranquilla di un borgo in Umbria, dove anche Mario Draghi ha scelto di vivere, in quel minuto, grazie a quelle persone, ha sempre reso plastico il paradosso della fortuna che si ha nel nascere in una parte del mondo piuttosto che in un’altra. Rendendo impossibile voltarsi altrove.

Ora i gruppi consiliari comunali Insieme per Città della Pieve e Cambiamo hanno presentato una richiesta ufficiale indirizzata al Sindaco e alla Giunta Comunale affinché venga esposta la bandiera della Palestina dal balcone del Palazzo Comunale.

"L’iniziativa - spiegano - nasce dalla volontà di esprimere un segno concreto di rispetto, solidarietà e vicinanza al popolo palestinese, duramente colpito da un conflitto che continua a mietere migliaia di vittime civili, tra cui donne e bambini. Crediamo – si legge nella richiesta - che sia dovere di ogni istituzione civile e democratica alzare la voce contro ogni forma di violenza e discriminazione, e sostenere con fermezza i valori universali di pace, giustizia e umanità". L’esposizione della bandiera rappresenterebbe, secondo i promotori consiglieri Marco Cannoni, Raffaele Parbono, Lucia Fatichenti, Nicoletta Conciarelli, un gesto fortemente significativo da parte della comunità pievese". Sarebbe in qualche modo anche un riconoscimento all’altissimo valore di quei 12 rintocchi, quando la città si ferma e il suo cuore pulsante civico e associazionista batte per la pace.

Sara Minciaroni