
Parte da qui il progetto internazionale con eventi speciali e mostre a Perugia, Spoleto e Gubbio
Partono dall’Umbria le celebrazioni per il centenario della nascita di Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura e figura cardine del teatro contemporaneo mondiale. Si terranno da marzo 2026 a marzo 2027 (con prime anticipazioni già da ottobre) e prevedono un ricco calendario di rappresentazioni teatrali, mostre, giornate di studio, masterclass, proiezioni e produzioni audiovisive, per celebrare l’artista che ha lasciato un’eredità globale e un patrimonio di importanza internazionale.
E l’Umbria – che Fo aveva scelto come “buen retiro” creativo – sarà il fulcro naturale e il luogo di partenza dello strepitoso progetto, grazie alla collaborazione tra la Regione e la Fondazione “Dario Fo e Franca Rame”, presentata ieri in un’affollatissima conferenza (nella foto) nella Sala dell’Orologio della Galleria Nazionale dell’Umbria. "Abbiamo il compito di rilanciare e diffondere l’eredità culturale di un maestro indiscusso che ha saputo coniugare teatro, arte e impegno politico" ha esordito il vicepresidente della Regione Tommaso Bori, affiancato da Mattea Fo, presidente della Fondazione e Stefano Bertea, direttore degli Archivi. "E’ bello vedere all’interno delle celebrazioni un ponte tra Perugia e Gubbio – ha detto la nipote Mattea –, i due comuni che ci hanno adottato quando mio papà si è trasferito in Umbria per fondare la Libera Università di Alcatraz".
Un ruolo centrale nelle celebrazioni, ha raccontato, sarà rivestito dal progetto internazionale “100 anni per 100 Paesi”, che prevede una serie di eventi in almeno 100 stati e, in parallelo, 100 eventi in tutta Italia. "I miei nonni sono gli autori italiani più tradotti al mondo, con oltre 7 mila produzioni in 78 paesi diversi" ha proseguito Mattea Fo, annunciando un convegno internazionale itinerante tra Milano, Pisa e Roma, nuove produzioni teatrali con i classici del repertorio Fo-Rame, mostre, nuove edizioni per il centenario delle opere più iconiche, produzioni cinematografiche e televisive. "Vogliamo riaffermare la dimensione sempre attuale della loro scrittura".
Prezioso e determinante il ruolo del Cuore Verde. "L’Umbria – ricorda Bori – è candidata come regione ospite al Salone del Libro di Torino e se verremo scelti porteremo la figura di Dario Fo al centro dell’evento internazionale". Ci saranno eventi speciali anche per Umbria Libri.
La sindaca Vittoria Ferdinandi esalta l’importanza della cultura che vede la nostra regione ai vertici nazionali per densità di produzione. "Stiamo lavorando sempre più sulla costruzione di reti interistituzionali che regalano alla città e alla regione progetti bellissimi. Quello che faremo per Dario Fo e Franca Rame è il risultato di questo metodo". Perugia, racconta quindi il vicesindaco e assessore alla cultura Marco Pierini, proporrà una grande mostra a Palazzo della Penna: "Sarà un omaggio doveroso a un aspetto meno noto di Dario Fo che però si definiva attore dilettante e pittore professionista. Nel 2026, l’intero Palazzo della Penna, dal piano terra al piano nobile ospiterà le opere di Fo dedicate a San Francesco d’Assisi".
La parola poi al “padrone di casa“, il direttore Costantino D’Orazio: "Siamo i Musei nazionali dell’Umbria e il nostro progetto per il centenario – dice – non sarà in Galleria ma alla Rocca di Spoleto dove porteremo e installeremo i grandi fondali e gli elementi scenografici più monumentali. La mostra inizierà in primavera e ci sarà anche una collaborazione con il Festival dei Due Mondi". E poi Gubbio con una mostra alla Sala dell’Arengo di Palazzo dei Consoli. "Il nostro legame – ha detto l’assessora Paola Salciarini – è lungo 45 anni, quando Jacopo ha creato la Libera Università di Alcatraz dove vennero a vivere anche Dario e Franca".