DANIELE CERVINO
Cronaca

Case Bruciate chiede aiuto: furti, attività in affanno e mancano medico e market

Viaggio nel quartiere che combatte per restare isola-felice. I residenti si organizzano e danno vita a un’associazione: “L’obiettivo è rendere più vivibile, bella e sicura la nostra zona”

L'associazione "Vivi Case Bruciate" si mobilita per aiutare il quartiere

L'associazione "Vivi Case Bruciate" si mobilita per aiutare il quartiere

Perugia, 28 gennaio 2025 – I locali che ospitavano il supermercato sono rimasti vuoti. Alceo e Maura, dopo una vita dietro al bancone del City a marchio Conad, hanno abbassato la saracinesca di via Gigliarelli. Anche il medico di famiglia Andrea Mancini è andato in pensione dopo anni trascorsi a contatto con i cittadini. E così l’ambulatorio in via Omicini ora è chiuso e si attende un altro dottore di base che tarda ad arrivare. Case Bruciate chiede aiuto. Molti servizi sono spariti, come l’edicola a due passi dalla fermata del Minimetrò, altre attività rischiano di farlo. E tra spazi vuoti e luci spente, avanza la criminalità. Pian piano, il quartiere a ridosso della stazione, vede aumentare i furti nelle abitazioni e nei garage, e negli ultimi giorni è stato preso di mira pure il distributore di sigarette della tabaccheria.

I residenti non ci stanno a vedere la zona affievolirsi e tentano di cambiare le cose. Dopo aver aperto chat di quartiere su WhatsApp per restare uniti e segnalare pericoli e disservizi, ora hanno anche creato una nuova associazione. Si sono dati più volte appuntamento nei locali della parrocchia, hanno fatto squadra, parlato dei problemi e delle iniziative da mettere in campo per cercare di risolverli. Così è nata “Vivi Case Bruciate” e in poco tempo ha raggiunto oltre cento adesioni. Il 30 dicembre c’è stato un incontro in cui sono stati approvati Atto Costitutivo e Statuto ed è stato eletto il direttivo. È formato da 12 membri. Al ’vertice’ dell’associazione un team tutto al femminile guidato dalla presidente Annalisa Petrangeli, dalla vice Elisa Modarelli. La segretaria è Sofia Curini, mentre il tesoriere è Lorena Bettini. Ad affiancarli, ci sono i consiglieri Federica Angelini, Giacomo Giostrelli, Rolando Arcelli, Antonietta Picchiò, Donatella Picchiò, Carlo Conforto, Francesca Salvati ed Andrea Pierini. “Ci metteremo subito al lavoro e faremo del nostro meglio anche con l’aiuto di tutti voi”, hanno ammesso. E di cose da fare ce ne sono tante. A spiegarle è la presidente Petrangeli: “L’idea di creare un’associazione è nata dalla voglia di curare il parchetto del quartiere. È molto frequentato da famiglie e bambini, ma spesso manca la manutenzione. Personalmente ho fatto nel tempo numerose segnalazioni, inoltrato tante richieste per renderlo più sicuro, ma non sono stata ascoltata dalle istituzioni competenti. Così, insieme alla gente del quartiere, abbiamo deciso di organizzarci per avere più peso ed essere presi in considerazione”.

Da lì il passaparola, i buoni propositi sulle chat, fino agli incontri e alla costituzione della nuova realtà, che qui mancava da tanto tempo. “Abbiamo già promosso alcune iniziative. Con pennelli e pittura, insieme a tanti bimbi, abbiamo dipinto con i colori della pace le scalette di via Omicini e poco tempo fa abbiamo anche partecipato all’appuntamento dedicato alla cura del territorio e dei beni comuni insieme a Retak, portando via immondizia e plastica gettata a terra. Ma molti altri eventi sono in programma. L’obiettivo è rendere più vivibile, bella e sicura Case Bruciate”.

Ma quali sono i problemi principali? “Le aree verdi sono trascurate, alcune strade devono essere sistemate, anche l’illuminazione è carente - spiegano dall’associazione -. Ma soprattutto il quartiere si sta spegnendo, con le attività che chiudono. E c’è un problema di sicurezza”. Ci sono stati furti nei garage e nelle abitazioni. Inoltre è stato assaltato il distributore esterno di sigarette della tabaccheria di via Omicini. È il quarto episodio portato a termine nell’arco di pochi giorni ai danni dell’esercizio commerciale. Un allarme che non può essere ignorato.