Perugia, 13 settembre 2024 – L’aula è spaziosa e prende il sole da due finestroni che guardano Assisi. Tra le pareti dipinte di rosa i bambini disegnano, giocano con particolari attrezzature di legno, si relazionano tra loro. Sopra, da un ballatoio circolare, le maestre osservano gli alunni senza farsi vedere, li “studiano“, prendono appunti, si confrontano per comprendere l’universo tutto da scoprire dell’infanzia.
L’equazione è presto impostata: la scuola diventa campo della sperimentazione. “Siamo nell’Aula di osservazione ospitata all’interno della scuola d’infanzia Santa Croce di Perugia.
Questo è il primo ed unico “teatro scientifico“ della pedagogia al mondo – annunciano Eva Rossi e Matteo Ferroni, rispettivamente direttrice e membro del Consiglio di amministrazione dell’Ente–. Qui dentro Maria Montessori svolse le lezioni pratiche e di osservazione del XXIX corso internazionale, mentre quelle teoriche proseguivano all’Università per Stranieri a palazzo Gallenga”.
L’aula, progettata e realizzata nel 1950 dalla scienziata di Chiaravalle per osservare i bambini dell’asilo, è una testimonianza tangibile del metodo “rivoluzionario“ introdotto da Maria Montessori, che in Umbria troverà terreno fertilissimo per elaborare e divulgare i suoi insegnamenti.
L’architetto Ferroni, aiutato dalle braccia e dall’entusiasmo del quartiere (siamo nell’area del Post Modernissimo), ha portato a termine il recupero filologico e architettonico dello spazio attraverso interventi di ripristino dei volumi e dei colori originari, compreso il restauro del mobilio e del pavimento.
“L’aula – prosegue Ferroni – sarà inaugurata domani in occasione delle celebrazioni del XIV Settembre 1861, data che coincise con la fondazione dell’ente Santa Croce, primo asilo pubblico della città”.
“L’intento, ad un anno dalla liberazione di Perugia e in pieno spirito risorgimentale, - aggiunge Rossi – era chiaro: fornire alla città gli strumenti di una rinascita affinché una volta deposte le armi si lavorasse sull’educazione”.
Ma il 14 Settembre è anche la data di un altra importante inaugurazione: il Museo educazione e pace. “La struttura – raccontano Ferroni e Rossi – si inserisce nel più ampio progetto iniziato nel 2018 che, a partire dall’Aula di Osservazione ha voluto dare vita anche al “Distretto Montessori”, Polo scientifico-culturale che si apre al quartiere e al mondo attraverso il movimento montessoriano internazionale.
Questo Distretto promuove l’attività sociale legata all’infanzia, il dibattito pedagogico e il turismo scientifico”.
Entriamo. Predomina il blu. Lo sguardo viene catturato da un immagine del Poverello di Assisi e da un poster di Gandhi uniti da una linea tratteggiata di rosso tra mappamondi e grafici: cosa ci fanno questi grandi qui dentro?
“Il Museo – dice Ferroni – è un percorso espositivo che parte dalla terra di Francesco e finisce in India. La pubblicazione del Metodo della Pedagogia Scientifica, scritto e stampato in Umbria nel 1909, coincide infatti con l’inizio di un profondo legame tra la studiosa e San Francesco, santo da lei più volte evocato. Attraverso il modernismo di Paul Sabatier e il rapporto con le suore francescane, Montessori intuisce che lo sviluppo delle attività cognitive, fulcro della pedagogia scientifica accademica, non è sufficiente: “ci siamo ora accorti che la nostra missione è spirituale”, affermerà nella prolusione del corso insegnanti svoltosi presso le FMM di Roma nel 1910. Altra esperienza fondamentale per la scienziata è l’India della Società Teosofica, di Tagore e di Gandhi, dove soggiornerà per circa dieci anni a partire dal 1939.
Qui matura i concetti di piano cosmico e di mente assorbente esposti nel 1949 in “The Absorbent Mind”. Poi, dopo la pubblicazione di “Peace and Education”, Maria tornerà di nuovo in Umbria. Il resto è cronaca... ”.