Quarrata (Pistoia), 26 agosto 2025 – Tanta, tantissima gente ha dato l’ultimo deferente saluto a Meri Malucchi, l’ex pallavolista allenatrice originaria di Mastromarco, nel comune di Lamporecchio, sconfitta da un brutto male al termine di una Via Crucis di quasi 15 mesi, che l’ha vista coinvolgere, con una forza d’animo senza eguali, il mondo della pallavolo, provinciale pistoiese regionale toscano e nazionale, grazie al gruppo social “Meri Team: Alziamo il Muro”.
Gruppo, detto per inciso, che Meri Malucchi aveva fortemente voluto e creato per aiutare gli altri proprio nel periodo, terribile, della malattia (e attraverso il quale continuerà a farlo – è aperta una raccolta-fondi a favore dell’Ospedale di Livorno per l’acquisto di un importante macchinario). Il funerale, officiato da Don Fulvio Baldi nella chiesa di Santa Maria Assunta della città del mobile, ha avuto la partecipazione sentita di pallavoliste, allenatori, dirigenti e personalità del volley toscano (e non solo), ma anche di amici e gente comune, che ha letto della sua vicenda, appassionandosi e immedesimandosi.

Nelle panche delle prime file dell’edificio ecclesiastico hanno preso posto, tra gli altri, il marito Mauro Innocenti, coach pallavolistico nonché avvocato e giudice di pace in pensione, provato da quanto accaduto, mamma Lucia in lacrime e il fratello Fausto, legale di grido, uno dei primi avvocati che difesero il Pirata Marco Pantani nonché sostenitore-amico del campione Vincenzo Nibali (il babbo di Meri e Fausto, Bruno, scomparso prematuramente, è stato il primo presidente sportivo dello Squalo di Messina).
“Il male ha preso il fenomenale corpo da atleta, con cui Meri l’ha combattuto strenuamente, ma davanti ai suoi valori, ai suoi sogni, oggi diventati la sua immensa eredità di amore, amicizia, solidarietà, caro tumore, oggi hai perso 3-0”, l’ha ricordata così l’ex atleta Gianna Mosi a nome del gruppo “Meri & Friends”. Per chiosare “Meri, ci hai chiesto nei tuoi ultimi giorni di vita ‘non dimenticatemi’ e noi non lo faremo. È una promessa: il muro diventerà sempre più alto. Cominciamo subito, alziamo il muro tutti insieme” e i partecipanti alla funzione hanno eseguito quanto richiesto, disciplinatamente, come fossero in un palazzetto dello sport.
Con Don Fulvio che ha sottolineato come si sente sempre la mancanza terrena, ma la vita continua in una nuova dimensione, e il nipote Lorenzo che ha detto grazie a chi si è preso cura di lei in questi mesi, invitando tutti a non scordarla, c’è chi l’ha ringraziata per l’immensa umanità, che ha consentito a molte, moltissime persone della pallavolo di ritrovarsi dopo tanto tempo (un autentico miracolo), e per aver fondato pure un giornale ufficiale, con tanto d’iscrizione al tribunale, l’house organ del Volley Aglianese che dopo 21 anni vive ancora. Meri Malucchi, invece, sarà ancora più forte: vivrà per sempre.