Mostre, memoria, comunità Cuore culturale di "Con-vivere"

Percorsi / Dall’arte urbana alle fotografie d’epoca, il festival esplora a fondo la tematica del plurale

Il festival si distingue anche per una ricca offerta di eventi collaterali

Il festival si distingue anche per una ricca offerta di eventi collaterali

La prossima edizione di "Con-vivere" si prepara a unire cultura, riflessione e creatività, offrendo ai visitatori un'immersione completa in un programma ricco e variegato. Oltre agli incontri con personalità di spicco e agli spettacoli serali, il festival si distingue per una ricca offerta di eventi collaterali, tra cui spicca la sezione dedicata alle mostre. Queste esposizioni non sono semplici appendici al programma, ma veri e propri percorsi narrativi che approfondiscono il tema dell'anno, "Plurale", attraverso l'arte e la storia. Una delle mostre più attese, "Micorrize Urbane. Trame invisibili dell’autenticità umana", sarà inaugurata giovedì 5 settembre. Curata da Anna Paola Macrina in collaborazione con la Street Levels Gallery, l'esposizione prende spunto da un fenomeno naturale affascinante: le micorrize, ovvero le alleanze simbiotiche tra radici e funghi che creano reti sotterranee vitali per l'ecosistema. Questo concetto viene trasposto nello spazio urbano, invitando il pubblico a riflettere sulle connessioni sottili e imprescindibili che tessono il tessuto sociale delle nostre città. Attraverso lo sguardo di sei artisti—i nomi affermati di Ache77, Exit-Enter, Kraita317 e Nian, insieme alle voci emergenti di Giorgia Pollicino e Andrea Spezia—la mostra esplora le "trame invisibili" dello spazio urbano, svelando comunità effimere e alleanze spontanee che spesso sfuggono a una percezione superficiale. Un'altra esposizione di grande rilievo è "Porto aperto sulla storia", che si concentra sulla memoria collettiva di un luogo simbolo per la comunità: il porto di Marina di Carrara. Realizzata in collaborazione con l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e FHP Carrara Terminal, la mostra è il risultato di una vera e propria mobilitazione cittadina. Il festival ha lanciato un appello alla comunità, invitando i residenti a condividere fotografie e cartoline d'epoca dai propri archivi personali e da collezioni private. L'incredibile risposta ha permesso di costruire un percorso visivo che narra la storia del porto attraverso gli sguardi e i ricordi di chi lo ha vissuto, offrendo al pubblico non solo un'esposizione, ma un'esperienza di riconnessione con le proprie radici storiche e culturali. Entrambe le mostre, sebbene diverse per tema e approccio, si integrano perfettamente nel programma di "Con-vivere", trasformando il festival in un'opportunità unica per esplorare il concetto di pluralità: non solo attraverso le parole e le idee, ma anche attraverso l'arte, la storia e le storie che definiscono una comunità.