MASSIMO BILIORSI
Tempo libero

L’ingegnere che progetta sogni: "Siena dialoga con il mondo. Vetrina per grandi fotografi"

Luca Venturi anima di questo evento diventato palcoscenico internazionale "Usciamo dalla tradizionale cerimonia per aprirci il più possibile al pubblico" .

Luca Venturi anima di questo evento diventato palcoscenico internazionale "Usciamo dalla tradizionale cerimonia per aprirci il più possibile al pubblico" .

Luca Venturi anima di questo evento diventato palcoscenico internazionale "Usciamo dalla tradizionale cerimonia per aprirci il più possibile al pubblico" .

Siena Awards Photo

Festival: nove mostre fotografiche, incontri, una città e altri luoghi del territorio con protagonisti grandi della fotografia, ma appassionati, curiosi, spettatori coinvolti alla bellezza. Ne parliamo con Luca Venturi l’anima di questo variegato evento.

Ci racconti come questa nuova edizione si differenzia dalla precedente, anche perché fare meglio non è facile!

"Il fatto che questa edizione sia diversa e si contraddistingua rispetto a quelle passate, fondamentalmente deriva dalla necessità e dalla volontà che abbiamo di rivolgersi non più a un pubblico di addetti ai lavori, ma a un pubblico generalista. Questo è un po’ lo scatto che vogliamo fare da questa edizione: far diventare Siena Awards un qualche cosa di conosciuto a 360° a un pubblico il più possibile esteso, a prescindere che siano appassionati del settore o meno. Per questo motivo, abbiamo cercato di coinvolgere nell’incontro con Steve McCurry un nome comunque conosciuto non solo dagli addetti del settore, ma conosciuto ai più e legato molto alla fotografia di viaggio. Abbiamo chiamato Gianluca Gazzoli a intervistarlo in un incontro che è aperto a un pubblico diverso, gli appassionati di Steve McCurry ma anche gente che conosce bene il format ‘The Basement’ di Gianluca Gazzoli. Un’altra cosa che abbiamo introdotto è quella di uscire ancora di più dalla cerimonia, consapevoli che sarà sempre più difficile trovare i posti alla cerimonia al Teatro dei Rinnovati. Per questo motivo è stato introdotto uno spettacolo vero e proprio, che dialoga con la città e con il mondo, aperto a persone di qualunque cultura e di qualunque lingua. Questo sempre con l’obiettivo di andare verso un pubblico non necessariamente di appassionati al settore della fotografia".

Ci arrivano tutti i giorni notizie di guerre portate avanti con i droni. Ma qui il Drone Photo Awards è un messaggio soltanto di bellezza...

"Per quanto riguarda il premio fotografico Drone Photo Awards se è vero che le immagini catturate dall’alto sono state, fino ad ora, oggetto di visioni legate alla bellezza, alla natura, è anche vero che, purtroppo, recentemente, queste immagini sono troppo spesso legate alla guerra. Non tanto le immagini, ma anche l’utilizzo stesso dei droni. Ovviamente, anche nel nostro caso, quest’anno abbiamo delle bellissime immagini e alcune di queste, purtroppo, si legano in maniera evidente ai teatri dei conflitti bellici. E’ una constatazione di cui non possiamo che prendere atto".

E parliamo delle altre significative presenze con le loro differenti vocazioni alla fotografia.

"Un evento molto importante con nomi conosciuti soprattutto nel mondo della fotografia è quello dei Sipa Talks. Ogni anno questo evento diventa un appuntamento a cui tutti i più grandi vogliono partecipare. Essere a Siena per il Siena Awards è oramai diventata l’ambizione anche dei più grandi nomi della fotografia. E quest’anno tra questi avremo Ami Vitale, che torna a Siena per un’altra edizione, e Pascal Maitre, un noto fotografo del National Geographic francese. Avremo anche una tavola rotonda con premi Pulitzer che interverranno sul tema dei conflitti bellici e delle difficoltà di svolgere il loro lavoro in contesti molto difficili oltre che pericolosi. Avremo poi con noi Muhammed Muheisen, un fotografo giordano molto importante e vincitore di due premi Pulitzer, che sarà protagonista non solo ai SIPA Talks al Teatro dei Rinnovati ma anche a Sovicille, con una sua mostra molto interessante ospitata nel Centro culturale ‘La Tinaia’. Il titolo è ‘Life and War’ e fa vedere questa contrapposizione fra la vita e la morte che c’è in certe realtà interessate dai conflitti bellici. In particolare, lui è molto attivo nelle zone della Siria e della Giordania e questa è una bellissima mostra legata a un bellissimo personaggio. Sarà molto interessante ascoltarlo in prima persona".

Luca Venturi: ingegnere, professionista della precisione come concilia il tutto con un Festival dove ci vuole sempre inventiva, fantasia, senso della bellezza?

"Se è vero che l’ingegneria può sembrare un ambito molto distante da quello di un festival legato all’arte visiva e si ha un’espressione che può essere vista lontana dalla professione dell’ingegnere, in realtà, io ho semplicemente cercato di adattare il tema della progettazione, essendo abituato a farlo con progetti di architettura infrastrutturali. Mi sono esteso anche ad altri tipi di progetti, con la convinzione che il progettare sogni è comunque una cosa bella che ti stimola, ti gratifica, ti permette di pensare a nuove idee. Né più né meno come sono abituato a fare nell’ambito dell’esercizio della professione. E quindi diciamo che ritengo le due cose molto affini".