MARIO ALBERTO FERRARI
Sport

Parola di campionessa olimpica: "Salite in bici e andate in strada. Godetevi questo grande spettacolo"

L’Azzurra Vittoria Guazzini e il Giro d’Italia che passa anche per un territorio a lei tanto familiare "Piacerebbe anche a me correre sui Lungarni e tra i Giganti di Peccioli. Così farei contenti i miei nonni".

Vittoria Guazzini, 24 anni, qui in pista con la maglia Azzurra

Vittoria Guazzini, 24 anni, qui in pista con la maglia Azzurra

"Il Giro d’Italia a Pisa è un’occasione unica per far conoscere ai giovani questo sport meraviglioso. Prendete la bici, andate in strada e godetevi lo spettacolo". Un endorsement d’oro quello di Vittoria Guazzini, ciclista di Poggio a Caiano ma con radici ben salde nel territorio pisano (Peccioli, per la precisione) che ha conquistato il gradino più alto del podio al velodromo delle Olimpiadi di Parigi nel 2024, per il passaggio della carovana dai Lungarni dopo 45 anni di assenza. Lei, che il peso della maglia rosa lo conosce avendola indossata diverse volte e che considera il Giro "un appuntamento fisso che ho sempre seguito fin da piccolina sia in presenza che in televisione. È una gara troppo speciale per perdermela".

Verrà quindi a vedere anche la cronometro sui Lungarni?

"Non so se riuscirò a seguirla dal vivo perché ho delle gare imminenti, ma se sarò a casa farò sicuramente un salto. Il Giro è irrinunciabile".

Lei ha corso il Giro nel 2020 e nel 2024. Come si sente in maglia rosa?

"È speciale: correre in Italia ti dà sempre qualcosa in più. Un’emozione unica che, soprattutto quando passa in Toscana, ha veramente un fascino irresistibile".

Le piacerebbe correre una gara del genere a Pisa?

"Sì, sarebbe bella una tappa sui Lungarni o magari nelle zone di provincia come tra i Giganti di Peccioli, per fare contenti anche i miei nonni. In Toscana purtroppo non corro spesso, ed è un peccato perché i paesaggi sono meravigliosi: è un contorno splendido per una competizione che, tolte le Olimpiadi, è quella a cui ambisco di più".

A proposito di Olimpiadi, lei nel 2024 ha partecipato ai Cinque Cerchi di Parigi, come si è sentita?

"È un’emozione fuori dal mondo. Prima di Parigi avevo vinto degli ori nei campionati europei e mondiali, ma la medaglia olimpica è diversa. I Cinque Cerchi trascendono il ciclismo stesso: sono un turbine continuo di emozioni".

Con la vittoria dell’oro all’apice.

"Sì, un momento che speravo e sognavo ed ero incredula quando si è realizzato. Non capivo cosa stesse succedendo prima di realizzare che stavo vivendo la più bella emozione che ci sia mai stata nella mia vita".

L’occasione del Giro che passa da Pisa dopo 45 anni può essere uno sprone per i ragazzi?

"Sicuramente, è un momento da sfruttare al meglio. Gli occhi del mondo sono puntati su una città meravigliosa come Pisa: si tratta di una vetrina per il territorio ma anche un modo per far appassionare i giovani a questo sport e creare un ricambio generazionale importantissimo per darci un futuro".

Cosa direbbe ai ragazzi che si vogliono approcciare a questo sport?

"Che in sella si prova un senso di libertà impareggiabile. Il ciclismo è una passione accessibile a tutti: prendete una bici, andate per strada e godetevi lo spettacolo".