Maffei, “un salto” nella storia dello sport, tra vittorie e trionfi

Il personaggio / Nato a Viareggio nel 1909, è stato il più grande lunghista italiano degli anni ’30. Fu anche portiere e poi dirigente dell'A.C. Fiorentina

Arturo Maffei detiene il record di otto trionfi ai campionati italiani di salto in lungo

Una vita intensa quella dell’indimenticato e mitico Arturo Maffei, il "grande vecchio" dell'atletica italiana, uno dei protagonisti più puri dello sport del nostro Paese. Nato a Viareggio il 9 novembre 1909, è stato un grande lunghista italiano e uno dei migliori rappresentanti dell'atletica leggera azzurra degli anni ‘30, che videro il movimento italiano raccogliere successi insperati e primeggiare con i più celebrati atleti internazionali che in quegli anni dominavano la scena a livello mondiale. Maffei vinse il suo primo titolo italiano nel 1930 a Udine e collezionò altre 7 maglie tricolori diventando, con 8 titoli di campione italiano, il saltatore in lungo più titolato d’Italia. La Nazionale vide Maffei indossare per ben 25 volte la maglia azzurra, fra Olimpiadi (1936) e Campionati Europei (1934 e 1938). Battere primati era una sua specialità che ripeteva a cadenze quasi regolari, segno tangibile della sua enorme classe: il saltatore della Giglio Rosso migliorò per ben 3 volte il primato italiano della specialità, fino a raggiungere i 7,73 m il 4 agosto nel corso della “storica” finale di Berlino 1936, che vide il successo di Jesse Owens. In quella gara Maffei fallì il bronzo per un solo centimetro e questo fatto costituì il grande cruccio della sua carriera, come spesso fu solito ripetere nel corso della sua vita. Il viareggino, come detto, fu uno degli atleti azzurri più celebrati e conosciuti all’estero in quegli anni. Lustro che gli fu offerto anche dalla partecipazione a due Campionati Inglesi (considerati la massima rassegna mondiale dell'epoca, Giochi Olimpici a parte). Atleta longevo, Maffei nel 1941 abbandonò l'attività agonistica e tornò al calcio con l'A.C. Fiorentina che, dieci anni dopo averlo avuto come portiere, lo accolse nel suo staff tecnico dove rimase fino al campionato 1955-1956, anno del primo scudetto viola della storia. In onore di Maffei, scomparso a Torre del Lago nel 2006, fu realizzato otto anni più tardi un museo nella sala stampa dello stadio di Viareggio.