Lucca Classica Music Festival taglia quest’anno il traguardo dell’undicesima edizione, un risultato che consolida l’evento promosso dall’Associazione Musicale Lucchese come uno degli appuntamenti centrali non solo nella già ricca programmazione musicale della città di Lucca, ma di tutta la regione.
Alla guida della Aml ci sono Marco Cattani e Simone Soldati, rispettivamente presidente e direttore artistico dell’associazione, ai quali abbiamo chiesto di parlarci di questa edizione del festival e del lavoro portato avanti dal sodalizio.
“Lucca Classica si presenta, anche quest’anno, ricca di appuntamenti e di novità, rispettando quelli che sono ormai i “principi” cardine della manifestazione – dice il presidente Cattani – Saranno quindi protagonisti i grandi artisti (Nicola Piovani, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, l’orchestra e il corpo di ballo della Notte della Taranta, Danilo Rossi, Maurizio Baglini, Silvia Chiesa) e i temi più attuali e interessanti del nostro tempo, quali la sostenibilità e la tutela dell’ambiente (con il concerto dei Tetraktis, che suoneranno con strumenti realizzati con materiale riciclato), la discriminazione di genere (con le donne di Capo Verde, costrette a vendere la sabbia delle loro splendide spiagge per sopravvivere) o l’educazione civile (con le Quattro stagioni eseguite con strumenti realizzati dai detenuti del carcere di Opera di Milano)“.
“Saranno – aggiunge in conclusione Cattani – parimenti ricordati grandi compositori quali Gaetano Giani-Luporini e Luciano Berio. Ma sarà l’intera città a essere ancora una volta valorizzata e coinvolta in un vero Festival attraverso il quale si vuole far divertire e godere il presente nella speranza di un futuro migliore“.
“Il Festival è una festa – gli fa eco il direttore Soldati – sono cinque giorni di incontro, di scoperte e di stupore in cui la musica “classica” si fa esperienza viva e sorprendente. L’intento è quello di far sperimentare come la musica possa attraversare e congiungere epoche, generazioni, distanze; e che è più di una tradizione ed è sempre pronta ad accogliere nuove forme, con una forza inattesa. Quelli – aggiunge – del festival sono giorni in cui di certo non si dimenticano le ferite o i contrasti forti del presente come anche la necessità dell’impegno comune per essere davvero umani“.
“Grazie – dice infine Soldati – a coloro che rendono possibile tutto questo, grazie a una comunità che cresce di anno in anno e dona nuova linfa a questo percorso, Lucca Classica è uno spazio che rinnova la bellezza di incontri fertili in cui suoni, immagini, pensieri si attivano in luoghi fisici e interiori e in tempi che l’arte ha il potere di rendere nuovi e - ci auguriamo - migliori“.