FIRENZE
Quattro donne su dieci non hanno un conto corrente bancario. "E’ una cosa molto grave, indicativa dell’arretratezza culturale, che poi si manifesta in tantissime sfaccettature delle quali la violenza economica è una delle più potenti. Una donna che non ha un’indipendenza economica non sarà mai libera di decidere di se stessa". A parlare è Donatella Moica, presidente terziario Donna Confcommercio Toscana, che, donna e madre di una ragazza di 22 anni appena laureata, è rimasta sconvolta e addolorata da quanto è accaduto a Giulia, ma non dimentica neanche tutte le altre donne uccise da chi le avrebbe dovute amare.
Cosa si può fare per cambiare la società da questo punto di vista?
"Prima di tutto servono leggi adeguate ai tempi che viviamo. Si deve cominciare a parlare di genitorialità, e non di maternità, perché il padre si deve assumere il 50% della cura e dell’educazione del figlio. Servono asili nido, serve l’assistenza agli anziani, bisogna eliminare i blocchi nella carriera della donna e ci vogliono più donne nei ruoli apicali. Bisogna lavorare tanto per una nuova leadership al femminile".
Per realizzare tutto questo serve il contributo degli uomini?
"Certamente. I tempi sono maturi per una presa di posizione molto forte. Gli uomini si devono mobilitare insieme alle donne perché si metta fine alla violenza, non solo fisica, ma anche psicologica nei confronti delle donne. E’ un momento storico determinante, in cui tutti devono agire. Conviene a tutti, anche all’economia del Paese alla quale le donne possono dare un loro contributo: i laureati sono per il 59% donne, il genere femminile è sottoutilizzato e con la parità di genere sicuramente potremmo avere uno sviluppo economico notevole".
Come Confcommercio cosa state facendo per sensibilizzare imprenditrici e imprenditori?
"Tanta formazione. Abbiamo anche il percorso “B-Life-B Business-Life Balance: migliorare la conciliazione vita-azienda”, finanziato dalla Regione Toscana, con il quale cerchiamo di far comprendere alle imprenditrici, soprattutto alle più giovani, che possono e devono esprimere la loro identità, fantasia, competenze non solo per loro stesse. Fare impresa è un aiuto per la società: significa creare posti di lavoro, creare Pil, un’economia rispettosa dell’ambiente e inclusiva. Significa impegnarsi per una società migliore, dove esiste la parità di opportunità di stipendio e di accesso ai luoghi di lavoro".
Monica Pieraccini