CHIARA CASELLI
Cultura

Il linguaggio universale della musica. Un cartellone di grandi interpreti per rendere omaggio al genio di Puccini

Ben 16 rappresentazioni fino al 6 settembre e ogni volta un cast diverso per ribadire il valore e il fascino dell’opera

Ben 16 rappresentazioni fino al 6 settembre e ogni volta un cast diverso per ribadire il valore e il fascino dell’opera

Ben 16 rappresentazioni fino al 6 settembre e ogni volta un cast diverso per ribadire il valore e il fascino dell’opera

di Chiara Caselli

TORRE DEL LAGO (Lucca)

Passeggiando lungo il magnifico belvedere da poco ristrutturato, lo sguardo si perde sul lago di Massaciuccoli, incorniciato dal parco naturale che lo circonda. Alle spalle sorge la Villa, oggi museo, dove Giacomo Puccini visse, compose i capolavori della maturità e adesso riposa; sull’altro lato si erge il Gran Teatro intitolato al Maestro, sul cui palcoscenico ogni anno le sue opere riprendono vita e vigore. Il Festival Puccini giunge quest’anno alla sua 71ª edizione e volta pagina, sotto la guida del neopresidente Fabrizio Miracolo e del nuovo direttore artistico Angelo Taddeo.

Cinque i titoli: Tosca, La Bohème, Turandot, Madama Butterfly e Manon Lescaut: in assoluto i più popolari e amati del catalogo del musicista lucchese. In primo piano, le grandi voci del panorama lirico internazionale che si alternano nelle 16 rappresentazioni in scena fino al 6 settembre: e ogni volta in un cast diverso. Per alcuni di loro è un debutto, altri sono degli habitués, ma c’è anche chi qui nel Gran Teatro ha mosso i primi passi di una sfolgorante carriera e la presenza di tutti è un doveroso omaggio alla memoria e alla tomba del Maestro.

Il catalogo è d’obbligo: tra i soprani Maria Agresta, Sara Blanch, Aleksandra Kurzak, Eleonora Buratto, Rosa Feola, Anna Pirozzi, Maria Josè Siri, Nino Machaidze; tra i tenori Roberto Alagna, Gregory Kunde, Vittorio Grigolo, Francesco Meli, Luciano Ganci, Jonathan Tetelman, Vincenzo Costanzo. In più, i baritoni Luca Micheletti e Luca Salsi e i bassi Michele Pertusi e Giacomo Prestia. Il nuovo allestimento di Tosca che ha inaugurato il festival il 18 luglio porta la firma di Alfonso Signorini, non nuovo alle atmosfere lacustri.

L’imponente apparato scenico che ha per sfondo una massiccia cornice bruna e oro è firmato da Juan Guillermo Nova, che si è avvalso dell’esperienza dei maestri cartapestai Fabrizio e Valentina Galli del Carnevale di Viareggio. Signorini ha curato anche i costumi, con una curiosa eccezione: nel secondo atto, Tosca indossa un abito rosso fuoco, copia dell’esemplare indossato dalla Callas al Covent Garden nel 1964 nell’iconica e sontuosa regia di Zeffirelli. Gli altri titoli ripropongono alcuni dei più riusciti allestimenti delle stagioni passate, dalla Bohème di Ettore Scola ripresa dal nipote Marco Scola di Mambro, passando per la Turandot del 2018 dello stesso Signorini, per approdare alla Manon di Igor Mitoraj.

Un imperativo: ricordare che l’opera parla a tutti: italiani e stranieri, residenti e villeggianti, esperti e novizi, in virtù di una profondità umana e morale che si esprime attraverso ogni nota, ogni silenzio, ogni struggente melodia. I personaggi di Puccini— eroine fragili e forti, uomini lacerati dal destino, anime in cerca di riscatto — incarnano situazioni e sentimenti che appartengono ad ogni essere umano: l’amore e la perdita, il sacrificio e il tradimento, la speranza e la morte. E Torre del Lago, nella sua lunga storia, di battesimi del melodramma ne ha amministrati parecchi. Sarà un debutto anche per Anna Netrebko, che il 20 dicembre scorso ha ricevuto il 56° Premio Puccini dalle mani del presidente Fabrizio Miracolo e del vice Paolo Spadaccini.

Nel Gran Galà del 13 agosto prossimo, il grande soprano russo salirà sul palco per interpretare, insieme al tenore Martin Muehle e al baritono Jérôme Boutillier, arie e pagine di Verdi e Puccini, accompagnata dall’Orchestra del Festival diretta da Michelangelo Mazza. Programma, date e interpreti su: www.puccinifestival.it