Bici e cinema, 127 anni dopo: "Già nel 1897 a Lucca le prime riprese di ciclisti"

Pardini ricorda un legame speciale tra le prime pellicole e il ciclismo. Un trait d’union tra l’invenzione dei Lumière e la corsa Rosa del 2024.

Bici e cinema, 127 anni dopo: "Già nel 1897 a Lucca le prime riprese di ciclisti"

Bici e cinema, 127 anni dopo: "Già nel 1897 a Lucca le prime riprese di ciclisti"

di Mario Pardini *

Il connubio tra Lucca ed il cinema è una lunga storia, che inizia ad appena due anni dall’invenzione del cinematografo da parte dei fratelli Lumière: la novità della “fotografia animata” arrivò infatti in città nel 1897, come opportunità di assistere allo spettacolo meraviglioso di cui gran parte del mondo parlava.

D’altronde il cinematografo era nato ufficialmente il 28 dicembre 1895 con le prime proiezioni pubbliche a pagamento presso il Gran-Café des Capucines di Parigi, ma gli stessi Louis ed Auguste Lumière non erano ancora consapevoli della reale portata della loro invenzione.

Solo due anni dopo – dicevamo – a Lucca non solo si proiettava, ma si giravano anche le prime riprese della città ed in particolare dei ciclisti, come ben documentato nel volume “La fotografia animata a Lucca. Memorie e cronache del cinema delle origini (1897-1915)”, di Renato Bovani e Rosalia Del Porro. È curioso quindi che la più importante produzione cinematografica mai sbarcata in città – ossia il film “The tower story” di Peter Greenaway con i premi Oscar Dustin Hoffman ed Helen Hunt – arrivi a Lucca proprio nell’anno del grande ritorno del Giro d’Italia, dopo 39 anni d’assenza e 127 anni dopo il primo “girato” di ciclisti in piazzale Vittorio Emanuele.

Certo, il primo vero e proprio film girato sul territorio risale al 1936, quel “Fiordalisi d’oro” di Giovacchino Forzano e interpretato da Marie Bell, che prestava le nostre campagne come location, mentre il centro storico compare per la prima volta nel 1944 come ambientazione di “Zazà”, di Renato Castellani, sceneggiato da Alberto Moravia e prodotto per Lux da un nome che farà la storia del cinema: Dino De Laurentis.

Da allora le opere girate a Lucca sono state decine ed il connubio si è rafforzato nel 1948 con la fondazione del Circolo del Cinema – attivo ancora oggi con le sue proiezioni settimanali –, nel 1966 con il “Salone dei Comics e del Cinema d’animazione” (la prima denominazione dell’attuale Lucca Comics and Games, oggi la più importante mostra mercato di cultura pop del mondo occidentale, che dal 2012 ha la sua sezione “Movie”), nel 1999 del secondo cineforum cittadino (anch’esso ancora attivo) “Ezechiele 25,17” e diciannove anni fa del Lucca Film Festival, che nel 2013 invitò Peter Greenaway ponendo le basi per lo sbarco del suo film in città proprio in questi giorni.

La storia di Lucca e del cinema è ben raccontata nel libro “Lucca Effetto Cinema” di Vincenzo Placido e Paolo Mencacci, da cui nacque l’idea per l’evento omonimo che dal 2013 trasforma tutto il centro storico della città in un grande set a cielo aperto, coinvolgendo sia il tessuto artistico che quello economico del territorio in un evento unico e “made in Lucca”.

Ma c’è una novità rispetto al passato, quando le tante produzioni che giravano sul territorio erano però ambientate altrove (un esempio su tutti: “Il marchese del Grillo” di Monicelli, girato a Palazzo Pfanner, ma ambientato a Roma) a parte qualche illustre eccezione come “La provinciale” (1952, di Mario Soldati con Gina Lollobrigida) e “Giovani mariti” (1958, di Mauro Bolognini su soggetto di Pasquale Festa Campanile e Pier Paolo Pasolini): “The Tower Story” è ambientato a Lucca, che esce così dal suo “paradigma di provincia” che ha portato la città ad essere il set ideale per qualsiasi genere cinematografico grazie alla varietà delle sue location per diventare una vera protagonista insieme alle stelle del cinema.

Una svolta epocale, in un momento storico in cui – come dico sempre – il cinema è il più formidabile strumento di promozione per le città ed i territori, come ci insegnano casi di studio come “Il talento di Mister Ripley” a Ischia, James Bond a Matera ed il più recente “E’ stata la mano di Dio” di Sorrentino per Napoli. Perché le persone vedono in sala e – grazie alla diffusione dello streaming – nelle loro case le ambientazioni di film che emozionano e dopo desiderano visitare i set, con la nascita del “turismo cinematografico”.

Per questo è così importante non solo per l’arte, ma anche per l’immagine e la promozione – quindi per l’indotto – ospitare le grandi produzioni. Per questo abbiamo creato appena insediati uno sportello cinema per agevolare gli addetti ai lavori della settima arte. Per questo sono onorato ed orgoglioso di essere sindaco in un momento così magico per la nostra amata Lucca.

Diceva Hitchcock che “Il cinema non è un pezzo di vita, è un pezzo di torta” ed il risultato del connubio fra Lucca e la settima arte è che dopo 127 anni di storia adesso per la città ed i suoi cittadini è finalmente giunto il momento di gustare la propria fetta nel più grande spettacolo del mondo: il cinema.

* Sindaco di Lucca