
I giocatori del Perugia si allenano durante il ritiro estivo
Visto come si stava mettendo la passata stagione, poter ripartire dalla stessa categoria è già un bel sospiro di sollievo. Perugia fuori dai playoff, era considerata una delle favorite per tornare in B e invece nulla, un'annata praticamente buttata via. Per fortuna il calcio sa regalare delle seconde e anche terze opportunità così, dopo essere colata a picco nella prima parte della scorsa Serie C, grazie all'effetto-Cangelosi perlomeno la squadra non ha sbracato. E ora, senza troppo clamore, di nuovo in carreggiata, può tornare a pensare positivo. Due anni di Serie C sono già tanti, doversi trovare a disputare il terzo rischia di essere insostenibile per un club che cerca sempre di puntare in alto. Non c'è bisogno di apprensione, certo ciò che è successo nell'ultimo campionato deve essere da un lato archiviato ma al contempo deve servire da lezione perché non si ripeta. Vedere in un campionato come la C, lottato minuto per minuto, posizione per posizione, l'ultima giornata della passata stagione ridotta a un'amichevole, perché anche l'obiettivo minimo è sfumato, è stato tristissimo. Non come una retrocessione, ma una sorta di ammissione di impotenza. Sconfitta a Campobasso alla penultima giornata, contro una squadra semplicemente con più fame; e poi l'ultima "passerella" in casa, contro il Pontedera, senza nulla in palio, una rarità per la Serie C. Tutto sbagliato, tutto da rifare, la situazione ripresa per i capelli da Cangelosi, confermato nella speranza che magari succeda come con la Casertana, che l'allenatore siciliano aveva portato dalla D alla C e addirittura ai playoff. Non è che l'ex vice di Zdenek Zeman possa fare miracoli: certo, nelle ultime tre stagioni il Perugia ha sempre cambiato guida tecnica almeno una volta, pagando scelte errate con retrocessioni oppure con risultati deludenti. «Indegni», era stato l'ultimo "saluto" al Renato Curi da parte dei tifosi, stufi di dover mangiare pane duro senza poter sperare. Ricomporre il rapporto con i supporters deve essere uno dei primi comandamenti di questo Perugia 2025-26. Le questioni tecniche arriveranno, Cangelosi pur avendo un'esperienza da "titolare" della panchina ridotta rispetto ad altri colleghi ha masticato sufficiente calcio per avere lo scudo di protezione sempre all'erta. Nell'attesa, meglio non sbilanciarsi troppo e non porsi obiettivi, lasciare che il campo dia le indicazioni e nel caso (si spera di no, naturalmente) intervenire drasticamente.