Roberto Scalacci: "Aree rurali, nuova vita con la passione dei giovani"

La sfida strategica: "Costruire un sistema integrato in cui politiche europee, nazionali e regionali dialogano per offrire strumenti di innovazione e sviluppo".

Butteri e vacche maremmane allevate allo stato brado nella tenuta di Alberese gestita da Ente Terre Regionali Toscane (Foto Alberto Pastorelli)

Butteri e vacche maremmane allevate allo stato brado nella tenuta di Alberese gestita da Ente Terre Regionali Toscane (Foto Alberto Pastorelli)

Roberto Scalacci*

FIRENZE

Rendere l’agricoltura una scelta di vita e di lavoro attrattiva per i giovani è oggi una delle priorità strategiche più urgenti, in Toscana come in Europa. La presenza di nuove generazioni nelle campagne non significa soltanto garantire continuità, ma anche portare innovazione, competitività e vitalità ai territori rurali.

La Commissione europea, nella sua Visione per l’agricoltura e l’alimentazione al 2040, ha posto i giovani agricoltori al centro delle politiche future. Tuttavia, servono strumenti concreti: più accesso alla terra e al credito, sostegni mirati agli investimenti, formazione e consulenza adeguate. Tra le novità spiccano il principio del “diritto di rimanere” per chi vuole coltivare le proprie terre e l’istituzione di un Osservatorio europeo sui terreni agricoli, pensato per rendere più trasparente e accessibile il mercato fondiario.

Questa attenzione si riflette anche nella proposta della nuova Politica agricola comune (PAC 2028-2034), che nonostante i limiti alle risorse previste per l’agricoltura, nel progetto di Quadro finanziario pluriennale europeo, dedica un ruolo centrale al ricambio generazionale. Nella proposta vengono suggeriti incentivi fino a 300mila euro per supportare l’insediamento dei giovani, pagamenti differenziati per favorirne il reddito e uno “Starter Pack” obbligatorio in ogni Stato membro, con contributi mirati, servizi di sostituzione, accesso agevolato a innovazione e formazione. Ogni Paese dovrebbe inoltre adottare una strategia nazionale per rimuovere gli ostacoli all’ingresso delle nuove generazioni.

In Toscana il tema non è nuovo: il ricambio generazionale è già da anni una priorità per la Giunta regionale, condivisa con le organizzazioni agricole e i territori. Strumenti come la Banca della Terra regionale, che mette a disposizione terreni pubblici e privati, hanno permesso a molti giovani di avviare nuove attività. La Regione ha inoltre destinato importanti risorse e semplificato i bandi di primo insediamento, premiando progetti concreti sulla base del raggiungimento di obiettivi misurabili invece di erogare contributi per le spese sostenute.

Un altro fronte su cui la Toscana sta già lavorando riguarda l’affiancamento tra giovani e agricoltori più anziani: un modello di cooperazione che permetterebbe agli uni di trasmettere esperienza e agli altri di portare nuove energie e innovazione. Ma il futuro dei giovani in agricoltura non dipende solo dai fondi dedicati all’agricoltura: servono territori accoglienti, con infrastrutture, servizi educativi e sanitari, connessioni digitali e nuove opportunità di lavoro in settori collegati, dal turismo alla cultura. E’ questa la principale intenzione con cui la Regione Toscana ha adottato la legge della “Toscana Diffusa”.

Anche a livello nazionale con il disegno di legge “Coltivaitalia” sono previste misure che facilitano l’accesso al credito, nuovi strumenti fondiari tramite ISMEA per i giovani e banche comunali delle terre per rimettere in circolo terreni abbandonati. L’auspicio è quello che in tale contesto venga prevista una priorità per i giovani agricoltori, come già avviene per la Banca della Terra Regionale in Toscana, e un maggiore coinvolgimento delle Regioni nell’attuazione di queste opportunità.

Il quadro che si delinea, dunque, è quello di una sfida decisiva: costruire un sistema integrato in cui politiche europee, nazionali e regionali dialoghino tra loro per offrire ai giovani strumenti efficaci. L’obiettivo è chiaro: permettere a una nuova generazione di agricoltori di mettere radici, innovare e crescere, assicurando un futuro competitivo e sostenibile all’agricoltura toscana e italiana.

*Direttore Agricoltura

e Sviluppo Rurale

Regione Toscana