Pier Paolo Rosetti. Conserve Italia rilancia:: "Filiere sostenibili e tanta innovazione"

Il direttore generale del Consorzio racconta l’esperienza toscana dello stabilimento di Albinia dove si lavora il pomodoro maremmano. Gli obiettivi: crescere ancora e promuovere le produzioni sul territorio.

Il direttore generale del Consorzio racconta l’esperienza toscana dello stabilimento di Albinia dove si lavora il pomodoro maremmano. Gli obiettivi: crescere ancora e promuovere le produzioni sul territorio.

Il direttore generale del Consorzio racconta l’esperienza toscana dello stabilimento di Albinia dove si lavora il pomodoro maremmano. Gli obiettivi: crescere ancora e promuovere le produzioni sul territorio.

"Innovazione, filiera e sostenibilità: così accompagniamo il cambiamento". Così Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia, presente in Toscana con lo stabilimento di Albinia che lavora il pomodoro maremmano con i marchi Cirio e Valfrutta.

Un piano di investimenti da oltre 86 milioni di euro per accompagnare l’azienda nelle grandi transizioni in atto a partire dal percorso di sostenibilità, un forte radicamento nel mondo agricolo e una spinta continua all’innovazione di prodotto. Sono questi i pilastri su cui sta costruendo il proprio futuro Conserve Italia, consorzio cooperativo agroalimentare con sede a San Lazzaro di Savena (Bo) e 9 stabilimenti in Italia tra cui quello di Albinia, in provincia di Grosseto, dove si realizzano polpe e passate di pomodoro con i marchi Cirio, Valfrutta, Jolly Colombani e Pomodorissimo Santarosa (quest’ultimo in licenza). Un gruppo che rappresenta una filiera 100% italiana, impegnato ogni giorno a valorizzare il lavoro di migliaia di agricoltori. Ne parliamo con il direttore generale Pier Paolo Rosetti.

Direttore Rosetti, il vostro piano di investimenti è tra i più significativi del settore. Quali obiettivi vi ponete?

"Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo accompagnare tutta la filiera, dai soci agricoltori ai collaboratori e stakeholder, nelle grandi transizioni di quest’epoca, digitale, ecologica, tecnologica ed energetica. Il piano da 86,6 milioni di euro, che si concluderà nel 2026, interessa tutti i principali stabilimenti del Gruppo, compreso quello in Albinia, e mira a rendere l’intera organizzazione più efficiente, sostenibile e pronta alle sfide future. Parliamo di interventi su impianti produttivi, digitalizzazione della logistica, utilizzo di energie rinnovabili, economia circolare e packaging più sostenibili. Interventi che dal 2026 in avanti ci consentiranno di migliorare sensibilmente l’impatto ambientale dei nostri sistemi produttivi, con 12mila tonnellate di Co2 risparmiate ogni anno".

Uno dei settori maggiormente coinvolti in questo piano investimenti è quello del pomodoro, con particolare attenzione al pomodoro toscano. Quali le novità?

"La grande novità è l’introduzione dei nuovi evaporatori “Thor” in quattro stabilimenti dedicati alla lavorazione del pomodoro, tra cui quello di Albinia dove, in piena campagna, grazie all’impegno di più di 300 addetti tra fissi e stagionali, lavoriamo fino a 80mila tonnellate di materia prima conferita dai nostri soci agricoltori della Toscana e dell’Alto Lazio. La campagna 2025 per il pomodoro di Conserve Italia sarà quindi caratterizzata dall’impiego di una tecnologia avanzata che ci consente di migliorare ulteriormente la qualità delle nostre passate e polpe, ridurre l’impatto ambientale e garantire condizioni di lavoro più confortevoli per i nostri operatori".

Essere un consorzio cooperativo cosa significa concretamente per la vostra filiera agricola?

"Significa lavorare ogni giorno per valorizzare le produzioni di migliaia di agricoltori che ci vengono conferite tramite le cooperative di primo grado. Solo lo scorso anno abbiamo liquidato oltre 100 milioni di euro ai soci conferenti per la materia prima: frutta, pomodoro, legumi, mais dolce le colture principali. Ma non è solo una questione economica: sosteniamo le aziende agricole anche attraverso la programmazione degli impianti, in particolare nel comparto della frutta destinata alla trasformazione industriale, offrendo ai produttori garanzie, contratti chiari e strumenti per affrontare la volatilità dei mercati".

Innovazione significa anche proporre nuovi prodotti in linea con i trend di consumo. Come vi state muovendo su questo fronte?

"Siamo molto attenti ai cambiamenti nei comportamenti d’acquisto, soprattutto da parte delle nuove generazioni. Quest’anno con il marchio Yoga abbiamo lanciato referenze come Yoga Zero 500, senza zuccheri aggiunti, e Yoga Fruit Pro, arricchito in proteine vegetali, pensate per chi cerca benessere, sportività e gusto. L’innovazione di prodotto è un fattore chiave per restare competitivi e intercettare nuove occasioni di consumo. Da alcuni anni abbiamo inoltre lanciato la Passata Extrafine Cirio della Maremma Toscana, un prodotto premium realizzato con i migliori pomodori dei nostri soci agricoltori toscani, lavorati nel sito di Albinia. Abbiamo inoltre gamme che valorizzano l’origine toscana anche per i mercati europei, in particolare quello tedesco, e anche per la ristorazione con il marchio Cirio Alta Cucina".

Anche la comunicazione ha un ruolo importante. Dopo Cirio, ora è Yoga al centro della scena?

"Esatto. Dopo la campagna televisiva di Cirio dello scorso anno con un testimonial d’eccezione come Elio e le storie tese, nel 2025 ci stiamo concentrando su Yoga, con una campagna Tv dal claim ‘Quando è vita, è Yoga’ che ha avuto ottimi riscontri e che riprenderà in autunno. Ma non ci fermiamo qui: saremo presenti in tanti eventi estivi in tutta Italia per far vivere i nostri marchi a contatto diretto con i consumatori".

Giorgio Peruzzi