Firenze, 11 giugno 2025 – Un vero e proprio laboratorio sul campo, che coniuga ricerca, sperimentazione e applicazione pratica delle tecnologie più avanzate in agricoltura. È la Tenuta di Cesa, situata a Marciano della Chiana, in provincia di Arezzo, una «demo farm» gestita da Terre Regionali Toscane, l’ente pubblico che cura il patrimonio agricolo e forestale regionale e ne guida l’innovazione.
Si tratta di un’azienda agricola pubblica di 74 ettari dedicata non solo alla sperimentazione, ma soprattutto al collaudo e al trasferimento dell’innovazione agli agricoltori toscani. «La nostra Tenuta è una vera azienda agricola, in cui testiamo sul campo tecnologie e soluzioni innovative prima di proporle agli operatori del settore», ha spiegato Marco Locatelli, dirigente dell’ente e responsabile della gestione della Tenuta di Cesa, nel corso del panel di Agrofutura dedicato all’Agricoltura 4.0.

«Non si tratta solo di sperimentare, ma di selezionare l’innovazione utile, quella che davvero può aiutare gli agricoltori a ridurre i costi e aumentare la sostenibilità economica e ambientale delle loro aziende». La demo farm è un vero e proprio laboratorio a cielo aperto che coinvolge agricoltori, studenti e ricercatori. Un esempio è il «Demo Farm Day», in cui circa 200 studenti visitano la tenuta per comprendere come l’agricoltura moderna debba integrare innovazione e sostenibilità.
«L’agricoltura sta vivendo una fase di crisi, soprattutto economica, e l’innovazione rappresenta un fattore chiave per renderla competitiva. Ma spesso c’è una sovrabbondanza di tecnologie che non sono sempre utili o pronte per l’uso pratico degli agricoltori», spiega Locatelli.
Per questo «la selezione e la validazione delle innovazioni devono essere svolte da un soggetto pubblico, come la Regione Toscana, che ha la capacità di testare, collaudare e trasferire le tecnologie realmente efficaci».
La tenuta è impegnata in molteplici attività di ricerca e sperimentazione. Tra queste, prove agronomiche su colture erbacee e arboree, confronto varietale e sviluppo di nuove colture come la quinoa e l’amaranto, le prime varietà italiane create con la collaborazione dell’Università di Firenze. Con l’avvento dell’agricoltura 4.0, la Tenuta di Cesa si distingue per il collaudo di software, sensori e sistemi di monitoraggio applicati ai vigneti 4.0.
Al panel «Agricoltura 4.0: tecnologie emergenti, allevamento e agricoltura», moderato dalla capocronista de La Nazione, Erika Pontini, sono intervenuti anche i professori Simone Orlandini, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Firenze, e Marcello Mele, ordinario di Scienze Animali dell’Università di Pisa.